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“Il Class 40 è una barca semplice e divertente. La prova è che è possibile costruirla in cinque mesi, metterla in acqua e vincere una regata”. Parola di Giovanni Soldini, che insieme a Pietro D’Alì ha vinto trionfalmente con il nuovo Class 40 Telecom Italia l’ottava edizione della Transat Jacques Vabre. 4340 miglia da Le Havre a Salvador de Bahia (l’antica “rotta del caffè”), percorse dall’unico equipaggio italiano in gara in 22 giorni, 13 ore e 22 minuti. Giovanni e Pietro hanno dominato la classe dei 40 piedi dove erano in lizza 30 agguerritissime barche, per la maggior parte francesi, mantenendo sempre (tranne il secondo giorno) il comando della flotta.

Al secondo posto Atao Audio System (che negli ultimi giorni aveva ingaggiato un duello con Telecom Italia), arrivato a Bahia 4 ore e 47 minuti dopo la barca italiana. Al terzo posto Chocolats Monbana, a 12 ore e 57 minuti dal primo. Il segreto del successo? Una barca veloce, solida e affidabile, costruita in tempi record dal cantiere Fr Nautisme di Lorient (Francia) su progetto dell’architetto Guillaume Verdier. “Non so se Telecom Italia sia più veloce delle altre barche”, ha dichiarato Giovanni. “Quello che è certo è che non è più lenta. In 20 giorni di regata non abbiamo rotto niente, e questo è già un gran vantaggio. È una barca che riporta in primo piano le qualità veliche dei marinai”.

E il merito va anche a un equipaggio, inedito, tutto italiano, che si è dimostrato vincente. Ottima la scelta di Giovanni di prendere come co-skipper Pietro D’Alì, il velista italiano più eclettico del circuito. “Io e Pietro ci completiamo a vicenda: le mie esperienze più oceaniche si fondono bene con la sua visione molto critica e aperta di come condurre una barca. Tutte le decisioni in regata le abbiamo prese insieme. Prima della regata, in due giorni di prova abbiamo stabilito quali vele portare a bordo. E non ci siamo sbagliati! In futuro faremo sicuramente ancora altre regate insieme”.

La Transat Jacques Vabre 2007 è stata condotta in modo esemplare dal duo italiano. “Abbiamo fatto molta attenzione alle traiettorie, tenendoci sempre vicini alla rotta diretta, senza buttare via miglia in più”, ha detto Giovanni. “E poi abbiamo cercato di controllare continuamente gli avversari, piazzandoci fra loro e l’arrivo”. Due i punti critici della regata: il passaggio delle Canarie e il Pot au Noir, le calme equatoriali che nell’ultima fase hanno permesso ad Atao Audio System, in seconda posizione, di accorciare le distanze.

I prossimi impegni di Giovanni su Telecom Italia saranno la partecipazione a The Transat a maggio 2008 (la transatlantica in solitario da Plymouth UK a Boston USA) e la Québec-Saint Malo in equipaggio a luglio 2008.

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