America’s Cup, Bertarelli: “Cambiamo il Deed of Gift”

di Redazione 296 views0

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Era per certi versi atteso da tempo, e non mancherà di sollevare polemiche e discussioni. Ernesto Bertarelli ha risposto, attraverso una lettera, a tutte le voci e le accuse che stanno ostacolando l’organizzazione della prossima Coppa America. Punto principale di quanto scritto dal patron di Alinghi è il Deed of Gift, il regolamento principe dell’evento emanato nel lontano 1887, che secondo il magnate romano necessita di importanti revisioni. “Il Deed of Gift è stato scritto più di centocinquanta anni fa – si legge nella lettera – e non poteva prevedere tutti i cambiamenti che si sarebbero verificati nel mondo. Per questo motivo, intendo sollevare le seguenti questioni. Il defender deve continuare ad essere automaticamente qualificato per le regate di finale o tutti i team devono avere le stesse opportunità? La scelta della località non dovrebbe essere annunciata almeno alcune edizioni prima? E, infine, la gestione della Coppa non dovrebbe essere affidata a un’entità che ne rappresenti gli attuali fiduciari e quelli del passato?”.

In sostanza, ciò che Bertarelli propone è di stravolgere completamente la natura dell’evento, trasformandolo in una competizione organizzata sul modello di un campionato del mondo di calcio, con cadenze temporali predefinite e dove tutti partano dallo stesso punto. Un format che da un lato assicura all’organizzazione della Coppa sufficienti certezze, ma che dall’altro la priva dei cardini su cui si è sempre fondata: il defender e la sfida.

Questa lettera apre inevitabilmente nuovi scenari sul futuro dell’evento. Iniziando a metterne in discussione le radici, diventa difficile ipotizzare il raggiungimento di un accordo in tempi brevi. Bertarelli, ad ogni modo, fa un accenno all’immediato futuro. “Se questa revisione delle regole che attualmente governano l’America’s Cup non fosse realizzabile – conclude – dovremo accettare la sfida del Golden Gate Yacht Club, come previsto dal Deed of Gift”.

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