Crociere ok, un milione di turisti in più rispetto al 2006

di Redazione 195 views0

Spread the love


Sarà che la vacanza in crociera è sicuramente più comoda, sarà che il grande schermo, in questo periodo, è un buon veicolo pubblicitario per lanciare una moda, ma la vacanza sulle grandi navi sta scalando i favori dei turisti. Le cifre messe a disposizioni dalla Fiavet, la maggiore organizzazione che riunisce in Italia le associazioni e le imprese di viaggi e turismo, parlano alla fine dell’estate, di quasi 3 milioni di croceristi, con un aumento di oltre un milione rispetto al 2006. A Civitavecchia si è passati da 800 mila croceristi ad un milione, a Savona l’aumento è stato del 44%, a a Genova del 7%, ad Ancona del 22%, a Bari del 13,8%, a Venezia del 5,9%.

«È un prodotto – osserva il presidente della Fiavet, Giuseppe Cassarà – molto caro alla rete delle agenzie se è vero che la vendita delle crociere nelle nostre strutture è cresciuta negli ultimi dieci anni del 220%. Ha dimostrato appieno la sua validità, ottimo perché non conosce stagione e perché garantisce una continuità di vendita durante l’intero arco dell’anno e che si adatta benissimo al business travel perché è facile da organizzare potendo trovare a bordo praticamente tutto quanto occorra per la migliore riuscita di un evento». E se un tempo la vacanza sulla nave sembrava una prerogativa da coppiette in viaggio di nozze o da anziani, oggi il pubblico è molto più vasto Il ruolo dell’Italia in questo settore è fondamentale: è il principale mercato d’imbarco, è il principale mercato di destinazione ed occupa il primo posto nella cantieristica navale.

Ma anche in questo settore non mancano le pecche. «Il mercato croceristico – ha detto Cassarà – è in massima parte concentrato nel centro-nord. Nel centro-sud, invece, se si esclude Napoli, il mercato è sottodimensionato rispetto alle potenzialità che regioni come la Puglia e la Campania, ma ancor più la Sicilia e la Sardegna, possono esprimere.

Ci sono poi altri fattori che possono limitare la competitività del settore a cominciare dalle infrastrutture portuali, troppo spesso carenti, per finire ai tempi e agli oneri derivanti dall’attracco in porto delle navi. Non vorrei – ha concluso – che questa superiorità del nostro paese nel settore, si trasformasse presto, come spesso accade, in occasione di rammarico».

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato.

You may use these HTML tags and attributes: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>