Wild Oats XI (Sydney) si è aggiudicato il primo round nella battaglia tra i maxi al via della Rolex Sydney Hobart Yacht Race. Dopo un’ottima partenza, Wild Oats XI è riuscito a rallentare il suo rivale inglese City Index Leopard nella corta bolina antecedente il primo giro di boa all’altezza di Sydney Heads. Nel corso della prima tappa del percorso, Wild Oats XI ha gradualmente consolidato il suo vantaggio.
Al secondo giro di boa, a circa 2.5 miglia dopo la partenza, gli yacht hanno issato gli spinnaker per affrontare il lasco alla volta di Hobart. Wild Oats XI ha registrato un solido vantaggio di 40 secondi su City Index Leopard e ulteriori 50 secondi su Skandia, il terzo maxi di 98 piedi a chiglia basculante in gara. Poi è sopraggiunto il 65 piedi americano a chiglia fissa Rosebud, distintosi con una brillante partenza, con un distacco di due minuti e 20 secondi su Skandia. Rosebud è il primo esemplare varato di Storm Trysail Transpac (STP) 65 nell’ambito della nuova classe a “box rule”.
La flotta degli 82 iscritti è partita simultaneamente su due linee di partenza, collocate a 0.2 miglia di distanza l’una dall’altra, circa 1.5 miglia all’interno della baia di Sydney. Mark Richards, skipper del Reichel/Pugh 98 Wild Oats XI di proprietà di Bob Oatley, ha optato per l’estremità sinistra della linea con una sua tipica mossa vincente.
La prima linea di partenza era leggermente favorita all’estremo sottovento, con una brezza da nord est di 8-10 nodi. Il Farr design City Index Leopard di Mike Slade è partito a circa un terzo della linea ed è riuscito a raggiungere la prima boa mure a dritta. Tuttavia, Wild Oats XI aveva un vantaggio sufficiente da consentirgli di incrociare davanti a Leopard. Wild Oats XI ha virato portandosi mure a dritta, con un buon margine e sopravvento a Leopard, per poi poggiare relegando l’avversario nei rifiuti di vento. Al primo giro di boa, Wild Oats XI ha ritardato la virata in modo da poter nuovamente controllare Leopard e consolidare il suo vantaggio.
Il maxi di Grant Wharington, Skandia, più vecchio rispetto ai suoi diretti avversari, si è trovato chiaramente svantaggiato dopo una cauta partenza a metà linea. Wharington è consapevole che, date le previste condizioni meteorologiche, il suo maxi non avrà possibilità di tenere testa a Wild Oats XI e Leopard in quanto a velocità. Pertanto, Wharington ha deciso di concentrare i suoi sforzi alla vittoria della Tattersall’s Cup, l’ambito trofeo in tempo compensato. Per questo ha deciso di regatare con una randa a forma tradizionale, più piccola rispetto alle rande squadrate di Oats e Leopard.
Il Farr design STP 65 americano Rosebud si è confermato nuovamente come favorito alla Tattersall’s Cup, grazie a un’ottima partenza che gli ha consentito di rimanere insieme ai maxi e davanti al Volvo 70 modificato Ichi Ban di Matt Allen (progetto Jones). Ichi Ban ha perso parecchio terreno nella baia di Sydney rimanendo lungo la costa orientale, dove i venti si sono rivelati più leggeri e la corrente a favore meno sostenuta.
Un altro favorito per la Tattersall’s Cup, il Corby 49 Limit di Alan Brierty, si è presentato sulla linea di partenza con un ritardo di circa 18 minuti. L’equipaggio ha, infatti, dovuto attendere l’arrivo del suo armatore, nonché tattico, in arrivo da Perth dove aveva trascorso il Natale. Il suo volo di mezzanotte è stato annullato e Corby ha potuto atterrare a Sydney a soli 20 minuti dalla partenza della regata. Dopo una frenetica corsa con taxi e motoscafo, Corby è riuscito a raggiungere Limit e tagliare la linea del via entro il tempo limite.
La flotta delle barche più piccole, partenti sulla seconda linea, è stata stravolta da ben 12 partenze anticipate. Due degli yacht richiamati, il Jutson 43 Another Fiasco (Damian Suckling) e il Beneteau 34.7 Palandri Wines Minds Eye (Brad Skeggs, Western Australia), hanno perso parecchio tempo prima di rendersi conto di essere stati richiamati e rientrare sulla linea. Un altro yacht, il Farr 40 one-off Aurora di Jim Holley, non è rientrato e sarà protestato dal Comitato di Regata.
Circa 300.000 spettatori, in mare e lungo la costa, hanno ammirato la partenza della regata in questa splendida giornata estiva. L’interesse del pubblico quest’anno è particolarmente alto ed è da circa due settimane che i media danno grande risalto all’evento.
Dopo tre ore e mezzo di veloce navigazione in una brezza crescente da nord est, Wild Oats XI aveva coperto 55 miglia nautiche delle 628 totali di percorso e si trovava a circa 20 miglia dalla costa. Wild Oats XI procedeva ad una velocità di 19.4 nodi, su una rotta ideale alla volta di Tasman Island, ultimo giro di boa prima dell’arrivo.
All’altezza di Kiama il vento da nord est aveva raggiunto 15-20 nodi. Wild Oats XI conduceva la flotta con un vantaggio di 2.3 miglia su Skandia e City Index Leopard. Skandia era leggermente davanti, navigando a 16.7 nodi e Leopard a 18.4 nodi; Rosebud si trovava ad otto miglia di distacco, procedendo a 16.2 nodi.