33° America’s Cup, la risposta di Alinghi al comunicato di Emirates Team New Zealand

di Redazione 207 views0

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Queste a seguire sono le considerazioni di Alinghi, espresse attraverso il proprio sito web, a proposito dei contenuti del comunicato stampa diffuso da Emirates Team New Zealand riguardante le due azioni legali da loro intentate, una presso la Suprema Corte di New York e l’altra presso la Corte Distrettuale degli Stati Uniti.

“…Alinghi vuole distruggere la competizione …”
Dalton sembra avere una memoria a senso unico. I fatti dimostrano che Alinghi e ACM hanno supportato gli altri team nel corso della 32a edizione e in particolare ETNZ:

1. Nel 2004, Ernesto Bertarelli ha consentito a ETNZ di lanciare la sua sfida garantendo al team neozelandese un supporto economico di diversi milioni di euro. Senza questo sostegno è molto probabile che ETNZ non avrebbe potuto trovarsi nella forma attuale per accusare Alinghi di mancanza di spirito sportivo.
2. Quando la barca neozelandese rimase danneggiata nel corso dell’Act di Marsiglia nel settembre 2004, ACM ha aiutato il team kiwi finanziariamente per consentire loro di far arrivare la seconda barca dalla Nuova Zelanda via aerea, consentendo così ai neozelandesi di partecipare all’Act successivo a Valencia nell’ottobre 2004. Anche in virtù di questo, ETNZ è risultato il vincitore della stagione 2004.
3. ACM ha lavorato con ETNZ per garantire la sponsorizzazione di Estrella Damm.
4. Il modello di business sviluppato da ACM per la 32a America’s Cup ha consentito che l’evento fosse economicamente vantaggioso e per la prima volta parecchi milioni di Euro sono stati suddivisi tra tutti i team, compresi i 9 milioni di Euro che sono andati proprio a ETNZ.

I fatti dimostrano dunque che Alinghi non ha mai cercato di distruggere l’evento.

“…noi preferiremmo piuttosto regatare…”
se davvero ETNZ vuole davvero regatare perchè spendere una fortuna in una causa legale invece di investire i fondi disponibili sul team per migliorare le prestazioni in acqua? Quali sono le reali intenzioni di chi cerca a tutti i costi la lite giudiziaria coinvolgendo così il Defender e con esso tutto l’evento?

“…SNG non ha rispettato i suoi obblighi di fiduciaria …”
Il giudice Cahn ha stabilito chiaramente il 27 novembre scorso, che Société Nautique de Genève (SNG) non è mai venuta meno ai suoi doveri di fiduciaria

“…una serie di attività messe in atto da Alinghi per non consentire che le imbarcazioni tornassero in acqua prima del 2011…”
Questo non è corretto. Il ritardo che si sta accumulando è la diretta conseguenza dell’azione di disturbo messa in atto con la causa legale del GGYC presso la Suprema Corte di New York. Essere in giudizio senza avere certezze sulla tempistica della causa, comporta necessariamente l’impossibilità di programmare un calendario e questo ha costretto ACM ha rinviare l’evento. ACM non aveva altra ragione per agire in questo modo. La storia della mancanza di fondi è un falso argomento, in quanto la somma ricevuta da ACM dalle autorità della città ospite, sarebbe stata già di per sè la base ideale per finanziare un evento più che decoroso.

“…Alinghi ha avuto l’opportunità di accettare una proposta ragionevole da BOR…”
Alinghi non poteva considerare ragionevoli e di basso impatto le ultime richieste di modifica presentate da BMW Oracle Racing (BOR) relativamente al programma delle regate e al programma di allenamento con due imbarcazioni. Queste richieste contraddicevano fortemente il modello di riduzione dei costi che Ernesto Bertarelli e Alinghi stavano portando aventi e che era stato sottoscritto da tutti gli altri team iscritti, compreso ETNZ. Inoltre il format dell’evento proposto da BOR non avrebbe consentito al Defender di allenarsi con due barche e contemporaneamente lo avrebbe lasciato fuori da qualsiasi reale competizione prima dell’America’s Cup vera e propria, quindi in una posizione di estrema debolezza. Nel corso delle trattative BOR ha inoltre modificato costantemente gli obiettivi da raggiungere, aggiungendo di volta in volta nuove richieste, fino al rifiuto finale di continuare a negoziare.

“…Alinghi voleva imporre regole unilaterali… “
Da settembre a novembre 2007 ETNZ ha preso parte attivamente a tutti gli otto meeting di consultazione e ha sottoscritto tutte le regole e i regolamenti che sono scaturiti dalla consultazione.

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