Sul Pacifico in barca a remi, Alex Bellini parla dopo 56 giorni di mare

di Redazione 310 views0

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Aggiornamento sull’impresa di Alex Bellini, il rematore solitario che sta attraversando l’Oceano Pacifico a bordo di “Rosa di Atacama II”, una barca a remi. Bellini è al cinquantaseiesimo giorno di navigazione, e quasi quotidianamente affida al proprio diario, pubblicato sul suo sito internet, i racconti e le impressioni della sua impresa in pieno svolgimento. Queste le sue parole.

“Dopo 3 giorni di grande pacchia, da ieri il mare è tornato sui suoi vecchi, brutti standards. Così brutti che ieri soffiavano 23 nodi di vento da ESE e per tutto il giorno sono stato in cabina a leggere, scrivere, e godere dell’effetto del vento che mi ha regalato, a fine giornata, 36 belle miglia. Io non avrei saputo fare di meglio! L’ho presa con gioia, come un giorno di festa dopo un lungo periodo di intenso lavoro e mi ha fatto sicuramente bene. Sia al fisico, per dare respiro alle vesciche, sia all’umore, che mi trovavo un pò tirato anche in quello.

Oggi, la giornata, è stata sulla falsa riga di ieri, con il vento un pò meno teso, ma il mare sempre molto mosso e non mi ha concesso grandi cose. Ho fatto però diversi tentativi di mettermi al carrello, apparentemente si poteva cavarne qualche cosa di buono. Questa mattina per esempio ho dovuto remare per circa 2 ore per fare acqua, ma le miglia coperte sono state davvero scarse, poco più di quelle che mi avrebbe fatto guadagnare il mare da solo, così ho deciso di riprendere posto in cabina.

In questo momento alle ore 17.00, oltretutto, ha ripreso a piovere molto forte, era tutto il giorno che prometteva acqua ed acqua è arrivata. Il cielo, con questo colore grigiastro a perdita d’occhio, è molto triste. C’è anche un’aria insolitamente fresca (la temperatura rimane comunque sui 22 gradi) che da a questa sera un che di autunnale che mi ricorda certe sere a Trieste con la bora. Avete mai osservato il mare? Ok, d’accordo, tutti quanti l’hanno fatto.

Intendevo dire osservare NEL mare, oltre l’immagine di noi stessi riflessa sul pelo dell’acqua. Non mi capita spesso, per lo più mi limito a passarci lo sguardo sopra e farlo scivolare via come la mia barca. Ieri però, mentre cercavo di pescare nel modo consigliato da Giuly (con alla lenza attaccata la testa di un pesce volante) l’ho fatto. Era l’ora di pranzo, l’ora in cui il sole si trova allo zenit e i raggi penetrano prepotentemente nell’acqua come tante lame a portare luce dove di solito non arriva.

Complice forse il ricordo degli avvistamenti della balenottera e dei globicefalo di 10 giorni fa mi sono trovato a considerare quanto poco conosca, in effetti, questo mondo e le creature che ogni tanto emergono a sorpresa. Lo abito ormai da circa due mesi, ma ho sempre più ho la consapevolezza di conoscerne solo la parte a me visibile. Ma come un iceberg, sono convinto, le meraviglie sono quelle immerse, e lo sapranno bene i sub. Chissà cosa si nasconde in questi abissi, quali meraviglie, quali esseri viventi, adattatisi a vivere nella totale ed innaturale osurità popolano i fondali.

Credere che esistano ancora angoli della terra dove nessun uomo, nessuna macchina creata da esso siano mai arrivati e che forse mai arriveranno a rivendicarne la proprietà, mi dà una non ben definibile sensazione di vittoria. Forse non tutto è perso, forse qualche cosa si può salvare…. Forse per una volta tanto la natura saprà celare alla mano devastatrice dell’uomo uno dei suoi miracoli più preziosi, quello da cui forse tutto ha avuto inizio, compresa la nostra storia…”

L’ultima posizione rilevata per Bellini è 11°03′29.00” S e 104°56′27.00” W. E’ comunque possibile controllare dove si trova la “Rosa di Atacama II” in qualsiasi momento tramite il sito di Alex cliccando QUI.

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