Un colpo di cannone sparato dalle banchine dello Yacht Club Italiano ha salutato domenica mattina l’arrivo di Margherita Pelaschier che, testimonial del progetto LIBERA LA VITA LIBERA LE VELE, ha concluso a Genova la sua sfida di navigatrice solitaria e di messaggero di solidarietà. Una sfida personale dedicata alle persone che vivono la loro sfida quotidiana per la vita, come i bambini chirugici, ricoverati presso degli ospedali pediatrici Burlo (qui sostenuti da A.B.C. Burlo onlus) e Gaslini, nati con malformazioni da curare attraverso interventi multipli e complessi a cui i piccoli pazienti sono sottoposti soprattutto nel primi anni di vita.
La bionda velista di Monfalcone è arriva sorridente dopo le ultime miglia di navigazione compiute prevalentemente con venti dai quadranti sud che le hanno permesso di percorrere l’ultima parte del percorso – da Civitavecchia al capoluogo ligure – sempre in velocità ad andature portanti che spesso le hanno permesso di superare gli 8/9 nodi. Solo nell’ultima parte la navigazione si era leggermente rallentata con il calare del vento, ma la tabella di marcia prevista alla partenza è stata rispettata.
Infatti nella mattinata di domenica entrava nel porto di Genova alla ruota del timone della sua velocissima barca AA38 che portava anche il suo prezioso carico, i disegni realizzati dai bambini della chirurgia in cura all’Ospedale Pediatrico Burlo Garofalo da consegnare, legati a tanti piccoli peluche Trudi, ai bambini nelle stesse condizioni all’Istituto Giannina Gaslini di Genova.
Domani alle ore 11.00 Margherità sarà ospite all’istituto Gaslini dove alla presenza del primario di Chirurgia, professor Vincenzo Jasonni e di Giusy Battain, fondatrice di A.B.C. Burlo onlus, avverrà la cerimonia ufficiale di consegna dei disegni e dove al tempo stesso riceverà i disegni dei bambini genovesi da portare al Burlo a Trieste.