Itama SeventyFive, punta di diamante della tecnica al carbonio

di Redazione 230 views0

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Una primavera di grandi aspettative e preparativi, per Itama, che lavora a pieno ritmo all’ultimo grande progetto del cantiere: la nuova ammiraglia da 75 piedi che verrà presentata a giugno e per la quale sono in preparazione grandi eventi. Primo fra tutti, la nuova edizione itinerante, dell’Itama Power Circle attraverso 3 diverse marine del Mediterraneo.

Il nuovissimo SeventyFive sarà l’imbarcazione che porterà al punto più alto il binomio tra stile e potenza tipico della storia e dell’identità Itama: velocità massima di 45 nodi e abitabilità senza precedenti. L’approccio seguito ha voluto esaltare un lusso generoso ma sempre sobrio ed essenziale, come nello stile del brand: un pozzetto di quasi 60 metri quadri, innovativo per la differenziazione delle funzioni e per la grande privacy; una zona notte di squisito comfort sia nella versione a 4 che a 3 cabine; materiali pregiati e finiture di qualità artigianale, da una lato, grandi tecnologie di bordo dall’altro.

E proprio sul versante tecnologico il SeventyFive potrà vantare un primato di tutto rispetto nella categoria degli open di lusso, le strutture in carbonio più grandi mai costruite in Europa. Nel progetto di questo modello infatti sono previsti il parabrezza e “l’avantop” in carbonio e cristallo disegnati dall’architetto Marco Casali e realizzati dall’ufficio tecnico di Itama e dalla divisione AYT – Advanced Yacht Technology – del Gruppo Ferretti che hanno lavorato in stretta collaborazione con il centro progetti della società ATR, leader europeo nella realizzazione di parti in materiali compositi come la fibra carbonio per settori come l’automotive di lusso, il motocilclismo da competizione, l’industria aerospaziale e l’industria areonautica. Un fornitore di assoluta eccezione, per un risultato che in termini di prestazioni, resistenza e funzione estetica sottolinea la capacità di realizzare progetti di così ampio respiro.

Primato del nuovo SeventyFive è costituito dal parabrezza, realizzato in carbonio e cristallo, e stampato in autoclave, che ha una lunghezza di ben 10,70 metri su un lato, per una larghezza di 4,50 metri. L’intero parabrezza sarà lungo perciò quasi 26 metri e rappresenta un elemento innovativo per la singolare sezione composta definibile a “mazza da golf” e la “portina” apribile, una grande apertura frontale a scomparsa con movimento a pantografo. Grazie all’utilizzo del carbonio è stato possibile risparmiare il 60 % del peso rispetto ad un parabrezza di dimensioni equivalenti realizzato in acciaio. Un dato che significa migliori prestazioni in termini di velocità e consumi, aspetti fondamentali per barche dal temperamento così sportivo.

L’innovativa struttura dell’avantop scorrendo permette di chiudere in pochi secondi tutto il fronte del pozzetto durante la navigazione. Proprio quest’ultimo è separato in due dalla zona di comando, unico blocco sospeso che ha un forte sviluppo verticale e si regge su un montante centrale che divide la zona living dalla seconda dinette, più riservata, a proravia della plancia. La plancia è protetta dall’avantop grazie ad un ombrello composto da una struttura fissa la cui ampiezza è di 14,35 metri quadri e in grado di arrivare a 19 metri quadri con la movimentazione elettrica che permette di estendere la palpebra (la shell anteriore) allungandola fino al parabrezza.

A questo proposito dichiara Tilli Antonelli, Presidente di Itama: “Abbiamo scelto il carbonio perché è il materiale che negli ultimi vent’anni ha portato a realizzare straordinari risultati nei settori che per noi sono di ispirazione dal punto di vista dell’avanzamento delle tecniche; dalla metà degli anni ’90, poi, il carbonio è diventato anche per la nautica da diporto una nuova frontiera da esplorare. Per esempio nel campo della produzione degli alberi per le imbarcazioni a vela ha permesso di creare autentiche innovazioni. Contiamo con questo e con i progetti futuri di poter segnare anche noi dei nuovi punti di eccellenza, che diventino di riferimento nel panorama degli open”.

Un brillante equilibrio tra design, pesi e ingegnerizzazione che permette anche nell’avantop di coniugare funzionalità e bellezza. La struttura fissa dell’avantop, che funge da base, è sostenuta da due colonne in carbonio che poggiano sulla coperta e da due guide sempre in carbonio che si collegano al parabrezza. Da notare che i montanti in posizione centrale sono stati studiati per garantire maggiore visibilità. La massima cura estetica è stata usata anche per il bimini a scomparsa che copre la dinette e che può raccogliere tutta la tela dentro un vano in carbonio che si chiude poi automaticamente.

Parabrezza e avantop esprimono bene il grande lavoro di design svolto dall’architetto Marco Casali per recuperare e dare una nuova interpretazione alle linee e agli angoli tipicamente anni ’70 di queste parti della barca. La realizzazione per l’Itama SeventyFive di strutture in carbonio di queste misure sono certamente una prova significativa del grande investimento tecnologico operato in questi anni dall’azienda. La gestione di parti in carbonio richiede infatti una perfetta conoscenza di ogni fase della lavorazione, per sfruttare così al massimo il particolare mix di leggerezza e robustezza che solo questo materiale straordinario può offrire.

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