Qualcosa sta accadendo nella gestione dei porti ed approdi turistici italiani. Forse spinti dagli aumenti dei canoni di concessione demaniale (costi) e dall’impossibilita’ di ottenere l’IVA al 10% (negata da ricorrenti sentenze della Corte di Giustizia della CE, provano oggi a fare pressioni sui propri Clienti a danno degli altri Imprenditori e Professionisti del settore. Chissà se Capitaneria di Porto, Guardia di Finanza e Carabinieri intensificheranno i controlli in Veneto e Sicilia, soprattutto a Chioggia e Siracusa…
I ‘Gestori di posti barca’ stanno ricercando nuove fonti di reddito a danno degli altri Imprenditori e Professionisti del settore. E sfruttano una clausola illegittima contenuta all’interno del ‘Regolamento’ per affermare questo nuovo concetto: “Il porto a ciclo economico chiuso”. Ovvero se un Cliente vuole ottenere un ‘posto barca’ o mantenere quello che ha, nel caso decida di vendere la tua barca dovrà ‘affidare obbligatoriamente il mandato’ o a una società di fiducia (quella che ha stipulato accordi commerciali privilegiati ed esclusivi con il Gestore, a cui verrà retrocessa parte sostanziosa delle commissioni incassate) o direttamente al ‘Gestore di posti barca’. Qualche illuminato Direttore di rivista ne parlerà?
Isyba, porti turistici a ciclo chiuso
di Settembre 1, 2008 10:34 pm 275 views0