“Ci siamo divertite moltissimo”- è stato il commento corale delle ragazze olimpioniche che hanno partecipato alla Barcolana con Magic, il Solaris OD 36 del Cantiere Se.Ri.Gi. di Aquileia. “E’ stata una giornata di mare lunga, ma non troppo perché compensata dal fascino della manifestazione”. Così si è espressa Giulia Pignolo, skipper dello scafo friulano, ma anche a Pechino, dell’Ingling, il derivone sul quale ha partecipato alle Olimpiadi con Chiara Calligaris, di casa nel golfo perché triestina come lei, e con Francesca Scognamillo.
“Il divertimento – aggiunge Giulia – è alla base dei buoni risultati in ogni sport, specialmente in quelli del mare”. Infatti l’equipaggio rosa si è talmente ‘divertito’ da ottenere il primo posto degli armi femminili, e l’ottantottesima posizione in classifica. Che, in una regata con 1931 partecipanti, dei quali soltanto 191 hanno tagliato il traguardo essendo gli altri rimasti imprigionati dalla bonaccia, la dice lunga sulle capacità di queste veliste. “Sono state bravissime” – ha commentato il patron del Cantiere di Aquileia, Rinaldo Puntin, incontrandole sulle rive dopo avere attraccato sul molo con il nuovissimo Solaris ONE 48 ‘Sunny side up’, imbarcazione che la scorsa settimana aveva vinto il Trofeo Alesani, sempre a Trieste, proprio all’esordio in regata.
“Hanno saputo sfruttare a fondo la barca – ha aggiunto Puntin – in condizioni impossibili, mettendo dietro oltre milleottocento imbarcazioni; non si può davvero dire che la vela sia uno sport esclusivamente maschile”. Certo, le ragazze hanno sfruttato le loro elevate capacità tattiche, e la sensibilità delle deriviste, per individuare i punti dove il vento soffiava appena di più rispetto al nulla della bonaccia. Mentre in caso di vento forte forse avrebbero patito maggiormente, perché in tal caso il sesso debole sarebbe stato comunque svantaggiato dalla maggiore forza necessaria per governare la barca.
“E’ stata davvero una regata faticosa – specifica Giulia Pignolo – specialmente per le nostre compagne che non avevano mai partecipato a una regata, pur avendo magari vissuto qualche esperienza in barca a vela. Il loro compito era infatti quello di mantenere precise posizioni a bordo, per far assumere allo scafo l’assetto più adatto a muoversi, nonostante la quasi assenza di vento”. Il Solaris OD 36, a dispetto della sua costruzione robusta e affidabile che lo rende utilizzabile anche in crociera, riesce infatti a navigare anche a una velocità leggermente superiore a quella del vento reale, grazie alla grande efficienza dello scafo e del piano velico. Ma com’è andata la regata delle ragazze? Sono partite in prima fila al centro dell’allineamento del via, che era lungo un miglio. Grande soddisfazione già allo start, dunque.
Poi hanno issato lo spinnaker, e si sono dirette a terra per cercare la brezza termica. Ma l’aria ha girato dal largo, e come spiega la Pignolo –“sono state avvantaggiate le barche che avevano scelto di stare verso il mare aperto”. Così hanno perso alcune posizioni. Ma hanno però ben presto recuperato, anche divertendosi a ingaggiare e superare un’altra barca più grande, ovviamente con equipaggio maschile, alla virata della prima boa. Hanno quindi continuato nella rimonta, finchè il vento è calato nuovamente, senza però impedire loro di compiere un ultimo sorpasso sulla linea d’arrivo, che le ha davvero entusiasmate. Larissa Nevierov, triestina, che era al timone, maresciallo dell’Aeronautica, mentre la Pignolo è Guardia forestale, tre olimpiadi nella classe Laser alle spalle, rileva ci fa notare una coincidenza curiosa.
Il numero 88 si richiama alla tradizione cinese, e ha un significato bene augurale. Infatti, le Olimpiadi di Pechino sono state fatte iniziare l’8 agosto del 2008 alle ore 8 della sera. “Mi piace molto il Solaris OD 36 – dice Larissa – perché al timone è emozionante e offre splendide sensazioni, quasi come un derivone”. “E’ la barca migliore che mi è capitato di provare finora – aggiunge la Nevierov – perché è veloce, scattante, adatta sia alle regate che alla crociera. E si è rivelata ideale anche per un equipaggio tutto femminile, nel quale soltanto alcune di noi erano veliste; quindi è facilmente gestibile anche da un armo ridotto”.
L’esperienza del team delle Stelle Olimpiche, che hanno devoluto parte delle sponsorizzazioni all’ANDOS, non pare si esaurirà alla Barcolana. Margherita Granbassi, Francesca Bonolli, Federica Macrì, Noemi Batki, Valentina Turisini, Francesca Clapcich, si sono davvero divertite molto, assieme, e puntano ora a ripetere questa entusiasmante esperienza, possibilmente con il Solaris OD 36, al Trofeo dell’Accademia navale di Livorno, che si disputerà nel Tirreno in aprile.
gambimaurizio Ottobre 19, 2008 il 5:47 pm
L’INLING un derivone??? forse è una nuova classe, l’YNGLING è una barca a bulbo, classe olimpica appunto…ma chi si inevnta queste cose…ci le scrive, chi le pubblica????