Rolex Middle Sea Race 2008, una regata per tutti

di Redazione 192 views0

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Sabato si celebra il quarantesimo anniversario della Rolex Middle Sea Race. Il percorso d’altura di 607 miglia nautiche ha richiamato nuovamente una flotta internazionale che include equipaggi professionisti e amatori (cosiddetti ‘Corinthian’), amanti dell’avventura e patiti dell’agonismo, neofiti ed esperti. A questo mix si aggiunge il forte contingente maltese, per il quale questa regata rappresenta l’apice del calendario sportivo. Undici delle ottanta barche iscritte sono maltesi. Arthur Podesta e Jonathan Gambin sono due degli skipper del luogo. Uno è un personaggio leggendario, l’altro è un debuttante. Uno ha a suo credito 28 edizioni della regata, l’altro solo una. Uno ne ha viste di tutti i colori, l’altro è al suo esordio. Entrambi, tuttavia, sono sospinti da un unico e semplice obiettivo: completare il percorso e, con un pizzico di fortuna, registrare il miglior tempo possibile.

Podesta, armatore e skipper di Elusive Medbank, ha partecipato alla prima Rolex Middle Sea Race nel 1968 a bordo di un piccolo 36 piedi firmato S&S, lo Swan 36 Josian. Josian vinse la regata inaugurale e fu allora che Podesta s’innamorò di questo percorso che conduce i concorrenti in un’affascinante circumnavigazione della Sicilia. Suo padre gli tramandò la passione per la vela, mentre furono John Ripard, skipper di Josian, e suo fratello Paul (che fu a bordo di Stormvogel, la prima barca a completare il percorso nel 1968) a infondere in Podesta l’entusiasmo per le regate. Pertanto Podesta è senza dubbio la persona migliore alla quale chiedere che cosa sia cambiato in questa regata dalle origini.

“Ci sono stati enormi cambiamenti,” ha dichiarato Podesta, “soprattutto nel numero degli iscritti. Alla prima regata parteciparono otto yacht, in quest’edizione ce ne sono ottanta. Il merito di questo enorme successo spetta al Royal Malta Yacht Club, che negli anni ha promosso la regata migliorandola e perfezionandola.” Sono evidenti anche altri cambiamenti che hanno reso l’attuale Rolex Middle Sea Race quasi irriconoscibile rispetto alla prima edizione: “lo yacht design – basta guardare la velocità delle barche. Nella prima regata impiegammo più di una settimana per completare il percorso, oggigiorno la barca più veloce impiega solo 48 ore” ha dichiarato Podesta, aggiungendo: “la qualità delle vele – nel 1968 il Dacron era il non plus ultra. Ho il sospetto che qui qualcuno non abbia neppure mai sentito parlare di Dacron! Oggigiorno è tutto Mylar, Kevlar, carbonio e un mix di queste fibre. Gli strumenti per la navigazione – oggi ci vogliono solo pochi secondi per ricevere i dati della propria posizione. Per non parlare poi delle previsioni meteo – 40 anni fa nessuno sapeva che cosa sarebbe accaduto nelle successive 12 ore; praticamente uscivi in mare senza sapere che cosa aspettarti. Oggi si hanno previsioni accurate per 4 o 5 giorni. L’abbigliamento tecnico impermeabile è stato un altro grande miglioramento, era deprimente, 40 anni fa, quando navigavi completamente bagnato.”

Secondo Podesta, tuttavia, alcune cose non cambieranno mai, in particolare lo spirito che anima la flotta e l’entusiasmo dei partecipanti e degli organizzatori. Per Podesta la regata oggi è esaltante esattamente come 40 anni fa: “sono passati 40 anni ma mi piace ancora preparare la mia barca per la regata e in pre-partenza sono sempre nervoso e carico d’adrenalina. Il mio entusiasmo è lo stesso, anzi ora sono spronato dai miei figli che partecipano alla regata con me e sono la colonna portante del mio equipaggio.”

Quando si chiede a Podesta a quante edizioni ancora voglia partecipare, la risposta è evasiva ma è evidente che non ha nessuna intenzione di smettere nel prossimo futuro, “certamente continuerò finché la salute tiene,” ha detto ridendo. Ed è ovviamente lo spirito e il brivido della sfida ad attrarre volti nuovi, tra cui Jonathan Gambin, armatore e skipper del Dufour 44,Ton Ton. Gambin è affascinato dal senso d’appagamento che deriva dall’aver completato il percorso e dal fatto di poter partecipare a un’impresa così unica nel suo genere. E, in fondo, anche dall’eventuale gloria. Ovviamente, tutti vogliono vincere la Rolex Middle Sea Race, indipendentemente dalle loro reali possibilità. In fondo, a ogni partecoipante è concessa una giornata brillante.

Gambin va in barca a vela da parecchio tempo ma è al suo debutto in questa regata in qualità di skipper: “ho fatto qualche crociera in passato e qualche grande traversata, ma questa è la prima volta in cui sono skipper della mia barca in una regata così lunga. Ho iniziato a regatare tre anni fa e nel 2006 ho partecipato a questa regata in equipaggio con Geisha. Le condizioni furono simili a quelle previste quest’anno: brezze leggere nelle prime giornate di gara e, probabilmente, un aumento del vento a partire da giovedì.” Gambin voleva partecipare alla Rolex Middle Sea Race lo scorso anno con Arthur Podesta, ma s’infortunò alla mano e non poté regatare. Appare comunque felice di come siano andate le cose, date le condizioni dello scorso anno.

Sebbene sia per così dire un neofita, Gambin sembra ben preparato e dà l’impressione di aver svolto alla perfezione tutti i compiti. Non c’è da sorprendersi, dato che su questa piccola isola tutti conoscono bene i segreti di questa regata. Inoltre, Gambin ha potuto osservare per anni la partenza e l’arrivo della Rolex Middle Sea Race, dal suo ristorante affacciato sul mare. Il ristorante ha anche altri vantaggi: “il catering di bordo sarà molto buono dato che sono il proprietario di un ristorante; stiamo preparando dei pasti precotti che verranno surgelati e riposti nel frigorifero di bordo dove scongeleranno durante la regata. Faremo almeno un ottimo pasto al giorno.” Niente cibi liofilizzati, dunque, per l’equipaggio di Ton Ton.

Sebbene Gambin si sia goduto la preparazione della sua barca in vista della regata, confessa di aver arruolato degli aiutanti. Vuole essere competitivo, ma è realista per quanto riguarda le sue chance effettive: “sono molto soddisfatto della barca, è più portata per la regata rispetto alla mia precedente, sebbene questo sia relativo rispetto ad alcuni yacht in questa flotta che volano anche con aria leggera. Non sono sicuro di avere tutte le vele giuste – forse il nostro genoa più grande è un po’ piccolo per i venti leggeri. Il nostro equipaggio sta migliorando. Ieri abbiamo regatato ed è stato utile per rafforzare il team. Ritengo che in una regata lunga non sia così critico manovrare in tutta velocità e se perderemo un minuto qua o lì non sarà una tragedia. Abbiamo un buon equipaggio con alcuni maltesi, incluso un principiante, tre italiani, uno dei quali ha parecchia esperienza in questa regata, e un australiano.”

La partenza da Marsamxett Harbour non ha eguali. L’anfiteatro naturale composto dai bastioni di Valletta e Manoel Island è spettacolare e aggiunge un elemento molto scenografico a questo momento che già di per sé è elettrizzante. Per Gambin la partenza è la parte migliore di qualsiasi regata: “voglio sempre essere il primo a tagliare la linea di partenza!” commenta. Tuttavia Gambin sa bene che la Rolex Middle Sea Race non si vince o perde in questo frangente. Anzi, Gambin ha una sua teoria sul momento cruciale del percorso: “secondo me il periodo critico della regata è tra Favignana e Pantelleria. La possibilità di andare sul bordo sbagliato è enorme, ma tanto quanto la chance di prendere quello giusto. Speriamo che questa sia la volta buona”. Una cosa è certa – Gambin dimostra già i primi segni di dipendenza per questa regata e il fascino che l’accompagna: “qualsiasi il risultato, tornerò anche l’anno prossimo” ha dichiarato con assoluta fermezza. Gli altri regatanti maltesi iscritti alla Rolex Middle Sea Race 2008 sono:

AirMalta Falcon – Jackie Scicluna
Aziza – Sandro Musu
Artie – Lee Satariano
Escape – Georges Bonello DuPuis
Lazy Duck – John Ripard Jr
Gasan Mamo Comanche Raider II – Jonas Diamentino
Strait Dealer – David Franks
Vikesha – Tim Camilleri
Windriven – Ivan Mallia
Flyer – Anthony Camilleri

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