Rolex Middle Sea Race, venti di possibilità

di Redazione 302 views0

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Oggi è stata una giornata caratterizzata da destini differenti. Opportunità sfruttate e occasioni perse. La 29° Rolex Middle Sea Race ha nuovamente confermato la validità del detto ‘mai dire mai’. Alle ore 18.00 CET tre barche erano in pole position per la vittoria overall. A tuttora il podio non è assicurato, ma il First 40.7 francese Spirit of Ad Hoc, con Thierry Bouchard nel ruolo di skipper, si è dimostrato il migliore nel sapersi adattare alle mutevoli condizioni di questa regata, improvvisando se necessario. Soltanto una barca in gara è ancora spronata dalla speranza di gloria: l’italiana Ricomincio da Tre è una delle più piccole della flotta, con una lunghezza di soli 34 piedi (10.26m), ma potrebbe strappare uno dei trofei più ambiti della vela d’altura.

All’inizio di ieri sera (mercoledì) solo tre yacht avevano completato la regata e Alegre (GBR) di Andy Soriano, prima sul traguardo, era prima anche in tempo compensato. RAN (GBR) di Niklas Zennstrom ha raggiunto l’arrivo quarto, ma poco dope le 11 di sera. Alle sue spalle seguivano Rapture (MAR) e poi Whisper (IRL). Intorno alle 07.00 CET di questa mattina, i cancelli si sono spalancati facendo accedere al traguardo un cospicuo flusso di yacht, ognuno con una propria storia da raccontare. E’ stata una regata crudele; dietro ad ogni angolo del percorso si celava un demone pronto ad attaccare gli incauti e gli sventurati. Presso il Canale di Comino, l’angusto stretto all’estrema punta settentrionale di Malta, i venti che avevano sospinto la flotta fin da Lampedusa si sono esauriti, e per le barche ancora in gara si è prospettata una lenta e penosa navigazione lungo la costa, fino all’arrivo di Marsamxett Harbour.

Analogamente a ieri, sul traguardo gli equipaggi sono stati accolti da una folla di spettatori radunati sulle terrazze di fronte a Fort Manoel. Ovazioni eccezionali sono state riservate agli equipaggi in lizza per la vittoria overall e, ovviamente, ai beniamini del luogo. Tra questi, Strait Dealer di David Frank, la prima barca maltese a raggiungere il traguardo – un onore che ogni barca del luogo sogna d’assicurarsi se il trofeo overall non è raggiungibile. La seconda barca maltese a tagliare l’arrivo è stata Vikesha, con Tim Camilleri come skipper. Alle sei di questa sera l’arrivo di Airmalta Falcon (MLT), il cui timoniere principale è il sedicenne Matthew Scicluna, è stato accolto da un frastuono incredibile.

Mezzogiorno e dintorni è un orario fantastico per finire la regata. Chi che sta pranzando al Royal Malta Yacht Club apparentemente ha sempre il tempo per alzarsi in piedi e applaudire gli yacht sull’arrivo. Se poi si tratta di un eroe, come il vincitore dei Line Honours nel 1968 Stormvogel (GBR), che ha tagliato il traguardo alle 12.44 CET, ci vogliono molti giri del porto per assimilare completamente il benvenuto. Se solo gli yacht potessero inchinarsi! L’armatore Ermano Traverso e lo skipper Graham Henry non hanno mai stabilito alcun record né uguagliato i successi di Connie Bruynzeel, ma il loro impegno nelle celebrazioni del 40esimo anniversario della regata non sarà dimenticato a Malta.

Ma il fervore era iniziato ben prima. In tempo compensato parecchi yacht sembravano aver la possibilità di battere Alegre. La questione, ieri notte, era se il vento sarebbe stato al gioco. Ci è stato fino a Comino, ma da lì in poi è stata tutta una lotteria. Un minuto stavi in un letto di rose, il successivo nelle spine. Lo yacht italiano Chestress 2, condotto da Giancarlo Ghislanzoni, aveva tempo fino alle 15.30 del pomeriggio per completare il percorso entro il tempo dei leader. Ci è riuscito facilmente, arrivando un’ora dopo Strait Dealer. L’effetto del suo arrivo è stato come il crollo della borsa per i tempi di percorrenza richiesti agli yacht rimanenti. Chestress 2 è arrivata diciassettesima, lasciando 37 barche sul percorso (essendosi ritirati 13 yacht). Solo la metà aveva un minimo di speranza di assicurarsi il Rolex Middle Sea Race Trophy.

L’arrivo di Spirit of Ad Hoc ha tagliato fuori la maggior parte di queste barche. Tagliando il traguardo sotto spinnaker poco dopo l’una del pomeriggio, Thierry Bouchard ce l’ha fatta per un pelo. Il suo tempo limite per battere Alegre era le 20.40 di questa sera. L’impegno di Chestress 2 lo aveva ridotto alle 13.25. Venti minuti possono sembrare un buon margine, ma in tempo compensato si tratta solo di mezz’ora. Le ultime 10 miglia del percorso per Spirit of Ad Hoc sono state atroci, dovendo arrancare da una tasca di vento alla successiva. Una sosta forzata al largo di St Paul’s Bay pareva aver soffocato del tutto la sua chance, ma il dado non era ancora tratto e Spirit of Ad Hoc è riuscita da infilarsi. Bouchard ha dichiarato: “sappiamo di poterci piazzare terzi o quarti, ma siamo ancora molto incerti sulla nostra posizione. Quindi non ci resta che attendere.” Dopo le vicende degli ultimi cinque giorni, nessuno lo può biasimare. Bouchard e il suo equipaggio avrebbero spinto al massimo in ogni caso, ma “quando negli ultimi due lati del percorso abbiamo visto delle barche più grandi intorno a noi ci siamo detti: va bene, va bene. Ma ancora non sapevamo esattamente che possibilità avessimo, quindi è stato molto importante scegliere le vele giuste e regolarle bene. Ci siamo concentrati molto per far andare la barca il più veloce possibile.”

A quel punto solo una manciata di concorrenti erano in gara per il titolo. Uno di questi era Arthur Podesta con Elusive Medbank (MLT). Alla sua 29esima edizione e vincitore nel 1968 a bordo di Josian, Podesta aveva tutte le carte in regola per assicurarsi il titolo. Era questo forse il suo anno fortunato? Il vento avrebbe dovuto soffiare per tutto il rientro. “Sapevamo di potercela quasi fare. A un certo punto mia figlia Maya ci ha dato una finestra di 55 minuti per completare il percorso. Penso che abbiamo impiegato dieci minuti di troppo. Abbiamo fatto del nostro meglio, ma alla fine le condizioni sono state difficili. Il vento ci ha rincorsi sempre sul naso, da Paradise Bay dentro il canale fino al traguardo,” ha commentato con filosofia Podesta. “E’ stato molto speciale poter partecipare a quest’anniversario e mi sono goduto moltissimo la regata. Non vi preoccupate, tornerò anche il prossimo anno!” L’entusiasmo di Podesta per questa regata resta immutato, come evidente dalle sue descrizioni del temporale che ieri ha distrutto ogni speranza di tanti altri regatanti: “la velocità con la quale il vento è sopraggiunto è stata incredibile. E’ raddoppiato da 20 nodi in un istante. Abbiamo ammainato la randa e tenuto duro con il fiocco 3, chiedendoci che cos’altro sarebbe accaduto.”

E queste parole provengono da un uomo che le ha viste tutte in questa regata. Elusive è attualmente terza overall alle spalle di Chestress 2. Quindi se non Podesta, chi può sbaragliare i pretendenti francesi? Ricomincio da Tre ha tempo fino a poco prima delle nove di questa sera. La sua posizione è precaria: non ancora nel Canale di Comino e con meno di tre ore di tempo a sua disposizione, ha scarse possibilità di farcela. Ma non è finita qui.

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