“In riferimento alla riunione tenuta a Ginevra il 30 ottobre u.s. dalla Société Nautique de Geneve e Alinghi con gli sfidanti alla 33ma Coppa America, Mascalzone Latino comunica quanto segue: ci scusiamo per non aver potuto partecipare a causa di precedenti impegni presi e confermiamo la nostra presenza alla riunione dell’11 novembre p.v. E’ mio dovere precisare che, se anche avessimo partecipato alla riunione, non avremmo comunque firmato la richiesta al Golden Gate Yacht Club di ritirare la causa presso la Corte Suprema di New York. Come già più volte espresso, noi di Mascalzone Latino condividiamo il ricorso di Oracle finalizzato all’organizzazione di un evento con delle regole eque, regole che consentano a tutti gli sfidanti una possibilità di vincere. La cosa più semplice, per porre fine all’intera vicenda, è ritornare al protocollo che ha governato la 32ma edizione.
Per quanto riguarda la barca non troviamo abbia senso, mentre il mondo sta attraversando la più profonda crisi economica dal ’29, pensare ad una nuova classe. Una nuova classe significherebbe infatti investire immediatamente cifre ingenti nella ricerca, gettando via, al contempo, una classe con oltre 100 barche costruite. Per far si che la Coppa superi i traumi esterni, l’attuale crisi economica in primis, e i traumi interni causati dal protocollo di Alinghi e dalle conseguenti vicende legali, è necessario far ricorso almeno ancora una volta alle barche ACV5 che hanno comunque già garantito grande spettacolarità. Questo consentirebbe a molti team di partecipare con un investimento contenuto, magari anche con le barche realizzate per l’ultima Coppa e, soprattutto, con un senso di realismo economico nella ricerca degli sponsor”.
Vincenzo Onorato