Aggiornamento sull’impresa di Alex Bellini, il rematore solitario che sta attraversando l’Oceano Pacifico a bordo di “Rosa di Atacama II”, una barca a remi. Bellini è al 260° giorno di navigazione, e quasi quotidianamente affida al proprio diario, pubblicato sul suo sito internet, i racconti e le impressioni della sua impresa in pieno svolgimento. Queste le sue parole.
“Pioggia, vento e freddo tutto il giorno. Che schifezza di tempo! Le prime gocce questa mattina, proprio quando mi apprestavo a slegare il laccio che tiene legati i remi l’uno all’altro, e da quel momento non ha più smesso. Sono fradicio fino al midollo, mani e piedi sono talmente cotti che sembrano finti. La cerata, per giunta, (bella, fighissima, all’ultimo grido) ha la cerniera che non è termosaldata (si può progettare un capo d’abbigliamento che teoricamente dovrebbe resistere all’acqua con una cerniera simile a quella dei giubbotti? ha mille altre cerniere e cernierine tutte termosaldate, quella più importante però NO!!!) quindi l’acqua ci filtra dentro che è un piacere! Risultato che dopo 14 ore sotto la pioggia non c’è un angolo del mio corpo rimasto asciutto.
Ho sofferto anche di un brutto mal di stomaco perchè subito dopo pranzo, nella fase di digestione, la pancia mi si è bagnata e raffreddata. Un attimo fa mi sono fatto un po’ di brodo caldo e il problema si è sistemato. Vogliamo parlare del freddo? Non sono attrezzato per giornate così. L’unico pantalone lungo che avevo (somigliante ad una calzamaglia termica) era steso ad asciugare sulle barre longitudinali il giorno dell’ultimo capovolgimento e quando la barca si è raddrizzata il pantalone non c’era più. Quindi ora mi rimangono solo 2 body da canottaggio corti. Potrei indossare la salopette della cerata, ma suderei come un cavallo da corsa. Cosa scegliere allora: il freddo e l’acqua o il sudore e la scomodità? Boh…
Ciò che in questi giorni mi crea più problemi, oltre al vento contrario (che lotta resistergli!) è una certa corrente, di intensità variabile da debole a molto forte, che spinge verso SE e, nel caso di giorni di vento fiacco, mi trascina dove vuole. Ecco spiegata la strana deriva che aveva preso la barca di recente. E’ prematuro ora dirigersi a Sud. Secondo quanto dice Roger devo rimanere a questa latitudine ancora per 160 miglia più o meno poi, piano piano, piegare a SW. Contrastarla è molto dura e la velocità è ridotta. Sarà un’altra bella faticaccia! Intanto, mentre io sono qui a bagnomaria, Fra-Penelope è su un aereo da qualche parte con destinazione Sydney dove, nei prossimi giorni, comincerà ad organizzare il mio arrivo. Questo segna l’inizio della fine, ma non disperate… sarà ancora un bel viaggetto!!!”
L’ultima posizione rilevata per Bellini è 26°10′07.00” S e 161°27′29.00” W. E’ comunque possibile controllare dove si trova la “Rosa di Atacama II” in qualsiasi momento tramite il sito di Alex cliccando QUI.
Ricci Valentina Novembre 15, 2008 il 5:58 pm
Ciao Alex noi siamo la famiglia Ricci ti volevamo salutare e dirti ke ormai ti manca poco abbiamo tutti fiducia in te un bacione e rema rema ke arriviiiii……