Stefano Righini ha concepito uno yacht che è l’espressione del rapporto aureo, linee sinuose ed eleganti che suggeriscono i canoni estetici oggettivi che hanno in sé i segreti della bellezza universale. Un profilo che emoziona, con i suoi tratti dinamici e innovativi, che sottolineano ed esaltano i 30 mq di superficie vetrata dell’intera tuga.
I 22 metri del primo Azimut 70 in acqua sembrano ancora più slanciati e restituiscono tutta la grazia con cui sono stati disegnati, insieme allo slancio proprio di una evoluzione che continua a creare nuove emozioni. Sensazioni che si acuiscono soprattutto se si osserva l’inedita linea delle finestrature, che Stefano Righini ha voluto “estreme”.
• Estreme perché protese verso il basso, oltre il livello della falchetta, per permettere a chi è a bordo di vivere il mare in tutta la sua pienezza, grazie alla suddivisione razionale degli ambienti.
• Estreme come design, con una aggressiva e avveniristica “pinna di squalo” che sorge dalla tuga e irrompe nel disegno perfettamente ellittico dei cristalli.
• Estreme, infine, per l’immensa quantità di luce che inonda gli ambienti del ponte principale.