La quinta tappa della Volvo Ocean Race è nel mezzo della sua seconda settimana e gli scafi dell’Ericsson Racing Team mantengono la prima e terza posizione nella tappa più lunga della storia di questa competizione, diretta a Rio de Janeiro, Brasile.
Nelle primissime ore della mattina di ieri le prime tre barche della flotta, con in testa Ericsson 4, hanno attraversato l’Equatore nell’Oceano Pacifico. Negli ultimi giorni gli equipaggi hanno incontrato venti leggeri, di direzione variabile e con gli improvvisi cambiamenti del tempo tipici delle zone equatoriali.
Ericsson 4, condotta dal brasiliano Torben Grael, nel tardo pomeriggio di venerdì, essendo il primo ad essere entrato nelle zone di poco vento, aveva ceduto metà del vantaggio, ma oggi – secondo il report delle posizioni delle 1306 GMT – si era riassicurato un vantaggio di 21 miglia su Puma.
“Avendo attraversato l’Equatore nelle prime ore del mattino di oggi (ieri, ndr), pensiamo di essere ormai fuori dalle Doldrums [zone di bonaccia],” ha detto il responsabile della comunicazione di Ericsson 4, Guy Salter. “Probabilmente abbiamo rallentato la velocità più di quanto l’abbiano fatto le barche che navigano dietro di noi. Secondo le immagini fornite dal satellite c’era molta nuvolosità che progressivamente sembra essere evaporata. Per un po’ abbiamo rallentato, ma non si trattava delle classiche Doldrums che si incontrano nell’ Oceano Atlantico.”
Ericsson 4 si trovava circa 100 miglia a Sud-Sud-Est di Nauru, la più piccola isola-stato del mondo (in termini di superficie). Il suo compagno di squadra, Ericsson 3, condotto dall’inimitabile svedese Magnus Olsson, aveva 24 miglia di ritardo.
“E’ stata una giornata molto piacevole e allo stesso tempo molto emozionante della Volvo Ocean Race” ha detto Gustav Morin, responsabile della comunicazione di Ericsson 3. “Nel corso della notte ci siamo avvicinati molto al resto della flotta ed al mattino abbiamo visto Puma con una rotta di 90°rispetto a noi. In quel momento stavamo ancora guadagnando. Stando all’ultimo rilevamento Puma era 3 miglia davanti a noi, mentre nostra “sorella” [Ericsson 4] 24. Durante la giornata non ci sono stati grandi cambiamenti di posizioni tra di noi.”
Nei primi 10 giorni, dalla partenza da Qingdao, Cina, la flotta ha percorso più di 3000 miglia, ‘costringendo’ le cinque barche a mantenere un ritmo sostenuto. Con l’Equatore alle spalle, il prossimo ostacolo tattico sarà nella zona di convergenza fra i tropici dell’emisfero meridionale, in prossimità degli 8 gradi di latitudine Sud, dove si incontreranno nuovamente venti leggeri e di direzione variabile.
Le decisioni da prendere nei prossimi giorni, non solo influiranno su come attraversare quella zona, ma anche su quale strategia adotteranno per attraversare il primo ‘traguardo volante’ [scoring gate] di questa tappa, situato alla latitudine 36S. La prima barca che attraverserà questo parallelo al largo della Nuova Zelanda guadagnerà 4 punti, e da qui andando indietro ciascuna barca mezzo punto in meno della precedente.
“Il nostro programma a lungo termine è di puntare verso il braccio di mare tra Vanuatu e Fiji, con la restrizione di non andare ad Ovest di Vanuatu,” ha detto il metereologo del team, Chris Bedford. “A Sud delle Fiji prevediamo che il vento sia da Sud-Est. Dato che è difficile navigare verso Est con un vento da Sud-Est, preferiremmo trovarci più vicino alle Fiji per fare una rotta con un migliore angolo verso Sud, in direzione dello scoring gate. Trovarsi ad Occidente, vicino a Vanuatu, implicherebbe una rotta tutta di bolina per raggiungere il gate.”
Fiji si trova a più di 1000 miglia di distanza, il che significa che le barche di testa passeranno probabilmente da li verso la fine di questa settimana.
POSIZIONI DELLA QUINTA TAPPA, VOLVO OCEAN RACE
(23 Febbraio 2009, 1306 GMT)
1. Ericsson 4, a +9303 miglia dall’arrivo
2. Puma, +21 MN
3. Ericsson 3, +24 MN
4. Green Dragon, +126 MN
5. Telefónica Blu, +135 MN
(foto: Magnus Woxen al timone di Ericsson 3. Foto Gustav Morin/Ericsson Racing Team)