Nerone arriva a Cagliari con il titolo di vice campione del mondo cucito sulle maglie, un traguardo meritato nelle acque della Gallura, a poche settimane dal quell’impresa torna tra le boe per la competizione continentale di classe.
Il battesimo cagliaritano della flotta Farr 40 – per la prima volta nel capoluogo con l’organizzazione di Assindustria Province della Sardegna Meridionale e il supporto tecnico di Società Canottieri Ichnusa e Sandalion Mare Club – è iniziato il 29 luglio con un paio di ore di ritardo rispetto al programma.
Le otto imbarcazioni, rigorosamente condotte dall’armatore, hanno lasciato il Molo Ichnusa alle 11.30, destinazione Capo sant’Elia. Dove, con scirocco leggerissimo (8 nodi), le ostilità hanno avuto inizio, tutte su doppio giro di bastone.
Nerone ha dettato subito il ritmo. Complice l’intesa dell’equipaggio e l’esperienza del suo tattico storico, il triestino Vasco Vascotto, ha fatto sua la prima prova, davanti a Plenty dell’armatore statunitense Alex Roepers e a Mascalzone Latino.
Il duello tutto azzurro si è fatto più serrato nella seconda regata. Mentre lo scirocco si faceva più deciso, Mascalzone Latino ha anticipato Nerone. Sempre in scia Plenty, destinato però a calare nel finale. A tutto vantaggio di Struntje Light di Wolfgang Schaefer, l’unico capace di interrompere l’egemonia italiana. Sua l’ultima prova, che ha visto comunque Nerone e Mascalzone Latino occupare il resto del podio provvisorio.
“La prima giornata non poteva andare meglio, sia per le nostre prestazioni che per le condizioni meteo”, ha dichiarato al rientro in banchina Vasco Vascotto, tattico di Nerone, “il vento era leggero ma costante, ci ha permesso di fare dei test di velocità importanti. Visti i risultati, ovviamente tentiamo l’assalto al titolo, che coronerebbe un anno già ricco di soddisfazioni. Ma il nostro obiettivo a lungo termine è il Mondiale di Santo Domingo: il campo di regata cagliaritano è davvero un ottimo banco di prova”.
Se Nerone sorride, non è stata una giornata altrettanto felice per Barking Mad. Il campione mondiale non ha retto il passo dei primi e chiuso in quinta posizione, davanti all’equipaggio tutto sardo Janas Racing Team. Per Roberto Pardini e compagni un avvio difficile (7-8 i primi parziali) ma un recupero incoraggiante, con il quarto posto in chiusura che vale il sesto nella generale.