Route du Rhum, Andrea Mura in testa a 270 miglia da Guadalupe

di Redazione 194 views0

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Andrea Mura è in testa alla Route du Rhum 2010, una delle regate transatlantiche in solitario più dure e prestigiose al mondo iniziata lo scorso 31 ottobre

Mancano solo 270 miglia dall’ arrivo di Andrea Mura a Guadalupe. Vento di Sardegna – che monta strumentazione Raymarine *- naviga al lasco con prua sul traguardo alla velocità di 10 nodi, Luc Coquelin il suo diretto inseguitore, ha uno svantaggio di 168 miglia.

La Route du Rhum è una leggendaria regata transatlantica in solitario che, nel 2010, celebra la sua nona edizione. La regata si svolge ogni quattro anni e partirà il prossimo 31 ottobre sulla classica rotta che da Saint Malò, in Bretagna, porta a Point à Pitre, in Guadalupa, per un totale di 3.543 miglia e circa 17 giorni di navigazione, attraverso le burrascose acque del Nord Atlantico

Andrea Mura racconta:

“Mi avevano parlato dell’atmosfera che si respirava a Saint Malò, prima della partenza della Route du Rhum, ma mai avrei immaginato una situazione del genere. Posso definirmi un veterano delle regate, ma nonostante ciò sono letteralmente allibito dalla quantità di visitatori che ogni giorno raggiungono le banchine. La regata occupa le prime pagine dei principali quotidiani francesi, e i curiosi ci riempiono di domande, sono realmente interessati anche ai dettagli più tecnici della barca.” Poi aggiunge scherzando: ” Non faccio altro che firmare autografi, all’inizio pensavo si trattasse di uno scherzo e invece è realtà.
Ringrazio tutti i miei sponsor per il supporto, indispensabile per affrontare questa sfida e per portare in alto i colori, le bellezze e la tradizione della mia terra.”
“Abbiamo resistito al freddo, al mal di mare e al tempo cattivo. Abbiamo subito prima la rottura del canard che ci ha penalizzato in tutte le andature di bolina, poi alla rottura dello stroppo di spectra della penna della vela che ha fatto cadere in acqua il gennaker. Poi ancora la rottura del tessuto del gennaker testa d’albero da poppa che ora non potremo più usare, poi la rottura del sensore di basculamento della chiglia che si era divelto e che ho prontamente riparato. Ieri sera si è rotto il moschettone della drizza del genoa che non ha più resistito agli stress causati dai frequenti groppi. La drizza e rimasta su e ora usiamo quella del gennaker. Questa mattina mi sono dovuto arrampicare sull’albero per raddrizzare il supporto del gps che il genoa in una virata sotto groppo aveva piegato. Adesso io e la barca siamo una cosa sola. Ormai manca poco a Guadalupa, solo 500 miglia e gli avversari dietro la nostra scia!”

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