Che ieri il gioco si sarebbe fatto duro lo si sapeva. E proprio nella giornata decisiva i Mascalzoni hanno iniziato a fare sul serio, inanellando due splendide vittorie: la prima contro Artemis, il team di Torbjorn Tornqvist e Paul Cayard, la seconda a discapito di Synergy. Il team italiano ora occupa la terza posizione in classifica, alle spalle del leader indiscusso, BMW ORACLE Racing, e di Emirates Team New Zealand, secondo.
L’altissima posta in palio, quattro punti, prevedeva infatti l’uscita certa dal Louis Vuitton Trophy Dubai o l’accesso quasi sicuro alle semifinali.
E sotto questo stress, questa voglia di rivincita, l’equipaggio di Vincenzo Onorato ha saputo dimostrare, come mai in questi ultimi otto giorni di regate, di cosa è capace.
La giornata, tuttavia, non sembrava essere iniziata con il piede giusto. Nel primo volo, Artemis ha avuto il controllo assoluto del pre-start. Gavin Brady (NZL) sembrava essere partito un po’ sottotono, ma la scelta tattica era quella di prediligere il lato sinistro del percorso, grazie ai preziosi consigli di Cameron Dunn (NZL), veterano del team e abile wind spotter. Metro per metro, lo scafo di Mascalzone Latino Audi Team ha potuto guadagnare un significativo vantaggio sull’avversario, girandogli davanti sin dalla prima delle tre boe e continuando progressivamente ad allungare, senza concedere nulla all’avversario. Sulla linea del traguardo il vantaggio su Cameron Appleton (NZL) e il suo team è stato di 1′ e 54″, davvero tanto per una regata così corta.
Nella seconda prova, decisamente più sofferta, il momento cruciale è arrivato più tardi, al cancello di poppa. Dopo la partenza, vinta da Synergy, il Virtual Eye segnava un leggerissimo vantaggio a favore di Francesco Bruni (ITA). Dal passaggio del team russo al giro di boa dei Mascalzoni sono passati solo due secondi. Nel successivo lato, nonostante il gap fosse di due lunghezze, la scelta della boa da girare è stata decisiva. Un salto di vento di 20 gradi a destra ha favorito l’intuizione degli uomini di Brady (NZL) e, da lì in poi, conquistata la leadership della regata, i Mascalzoni sono stati brillanti nel guadagnare e gestire la testa della corsa, concretizzata in un distacco di 21 secondi sul traguardo.
A meno di pesanti penalizzazioni nella giornata di domani, in cui Mascalzone Latino incontrerà quale ultimo avversario del Round Robin 2 il team di James Spithill (AUS), BMW ORACLE Racing, leader della classifica generale, il team italiano ha già ipotecato la sua presenza in semifinale del Louis Vuitton Trophy Dubai.
Nella prima regata del giorno, quella contro Artemis, il 18° uomo a bordo di Mascalzone Latino Audi Team è stato l’amico e tifoso Matteo Zanetti, Presidente del Gruppo Segafredo Zanetti Coffee System che è giunto in banchina entusiasta dell’esperienza fatta: “È la mia prima volta su una barca da regata, mi sono divertito moltissimo e soprattutto abbiamo vinto bene. Sono molto contento.”
Dichiarazioni del giorno
Flavio Favini (ITA), afterguard di Mascalzone Latino Audi Team commenta così la buona giornata del team di Vincenzo Onorato:
“Agguantiamo la semifinale per i capelli. Indubbiamente abbiamo fatto un bel po’ di fatica all’inizio. Non navigavamo male, ma non riuscivamo a portare a casa punti. Nel Round Robin 1 abbiamo perso un po’ di regate che si potevano vincere. Fortunatamente, nel Round Robin 2, dove i punti valgono il doppio, è andata bene e siamo riusciti sinora a farne 6; un punteggio che quasi sicuramente vale la semifinale.”
Favini prosegue dicendo:
“In questi giorni siamo progrediti tanto. Abbiamo migliorato la conduzione della barca, così come abbiamo tolto la ruggine a dei meccanismi che ci mancavano, come l’affiatamento a bordo, le manovre, e la gestione della regata. Il risultato finale è stato di riuscire a realizzare quei punti che potevamo fare anche all’inizio. E poi comunque le cose devono anche andare per il verso giusto. Ci sono delle situazioni in cui a volte la sorte sembra a metà strada con l’avversario, ma oggi finalmente per noi è stata una buona giornata. Per cercare di prevalere sugli avversari bisognerà essere ancora più determinati dal punto di vista psicologico. Se fai solo quello che sai fare arrivi secondo, bisogna invece cercare di fare sempre il ‘regatone’.”