Tre divertenti prove a Senigallia per la prima giornata della Terra e Mare Cup organizzata dal Club Nautico Senigallia
Pessime le previsioni meteo della vigilia. Una promessa di mal tempo che sembrava mantenuta nelle prime ore della mattina, ma il vento sorprende e non delude. Si scende in mare subito dopo lo skipper briefing, per essere pronti per le procedure di partenza che puntuali iniziano alle 13.00. Vento steso da 100-110 in una singolare via di mezzo tra il levante e lo scirocco, che si mantiene stabile come direzione per tutta la giornata. Quella che cambierà è l’intensità che, alla fine della prima prova, supererà i 10 nodi dai 4-5 iniziali della partenza.
Primi a partire gli Ufo22 seguiti dopo 10 minuti dai Fun, sul medesimo percorso a bastone, con boa di disimpegno. L’iniziale lunghezza , 0,8 miglia, con l’aumento del vento diventa molto, troppo, breve e quindi il comitato di regata decide, per la seconda e terza prova, di allungare il bastone a 1,00 miglio.
Nella classe Fun dopo tre prove comanda BGFUNSPORT di Alberto Niccolò anche se per il podio finale è tutto da decidere, perché l’OCS rimediato nella prima prova da Wonderfun di Alberto Azzi in realtà sottrae posizioni importanti e domaniAggiungi un nuovo appuntamento per domani, dopo lo scarto, il suo score potrebbe essere decisamente più alto. Il secondo OCS della giornata era andato a Roberto Benedetti su Lucifero , che però se ne accorge e sana l’irregolarità rientrando. Secondo posto per lui in classifica finale, ma benchè riesca sempre a girare primo alla boa di bolina, non ottiene la testa della classifica a causa di qualche piccolo pasticcio in manovra.
Lotta serrata anche nei veloci ufetti che al primo bordo, subito dopo la partenza, perdono per strada Spina nel Fianco di Giuseppe Caramatti , perché a Jack Sparrow di Alessandro Vitali riesce più un “abbordaggio” proprio in stile “Pirati dei caraibi” che una strambata di stretta misura. Il riisultato è albero danneggiato a spina nel Fianco e Caramatti passa inutilmente un pomeriggio in cantiere invece che in mare.
La leadership negli ufetti va a Turboden con Francesco Barbi al timone che si dimostra anche quest’anno la barca da battere. Il segreto non è avere una marcia in più nelle regolazioni o nelle velature, ma è l’equipaggio come afferma Paolo Bertuzzi. Secondo posto per Dama Bianca che ha al timone il bravo ed attento Fabio Mazzoni Per loro una giornata in miglioramento costante: dal 3 posto nella prima regata al podio nell’ultima. Podio condiviso a 10 punti per Corsaro 3 di Valerio Cozzi e FREEDOM di Cristina Dovara.