Il settore nautico di Fano può essere la chiave di volta per una più rapida ripresa economica: parlare di nautica in relazione alla città marchigiana vuol dire riferirsi attualmente alla cantieristica, alla pesca e ai servizi, visto che le principali realtà aziendali hanno appositamente creato un consorzio, Marina Group, il quale avrà il compito di riqualificare nella maniera più efficace possibile l’area portuale fanese, con le attività che dovrebbero essere avviate con tutta probabilità all’inizio dell’autunno, per poi terminare tra due anni esatti.
L’intero progetto, denominato appunto “Marina Group, infrastrutture per la cantieristica e la pesca”, include due zone ben distinte tra loro: in aggiunta, la città potrà anche beneficiare di una intensa opera di urbanizzazione, il tutto a un costo che è stato contenuto fino ai complessivi dodici milioni di euro.
La nautica italiana non vive uno dei momenti più brillanti della propria storia, l’obiettivo di una ripresa di questo tipo è quello di focalizzare l’attenzione soltanto su quei settori che possono realmente ottenere dei buoni profitti. A Fano vi sono professionalità importanti e puntando su di loro si tenta di invertire la rotta.
Nel dettaglio, l’area industriale su cui si fa tanto affidamento può essere suddivisa in tre sezioni: anzitutto, c’è il vero e proprio polo in cui andranno a concentrarsi le attività collegate alla pesca, ma verrà data la massima visibilità anche alle banchine del porto e allo specchio acqueo. Grande importanza, inoltre, verrà data al tipo di architettura delle strutture da utilizzare.
E cosa c’è da dire in merito alle imbarcazioni? Una parte dei capannoni industriali sarà adibita proprio alla costruzione delle barche e alla ristrutturazione e manutenzione di quelle di maggiori dimensioni (il cosiddetto “refitting”). Fano, la quale forma un ideale triangolo geografico con Pesaro e Urbino, vanta fondamentali collegamenti marittimi con molti altri porti dell’Adriatico, oltre a uno dei pescherecci più famosi di questo mare.