Queste esperienze giovanili sono esaltanti e i racconti che ascolta nei porti del Mediterraneo cominciano a farlo interessare agli ideali di indipendenza. La sua lotta in Brasile per la liberazione politica della Repubblica del Rio Grande del Sud sarà contrassegnata da molti viaggi lungo le acque sudamericane. In effetti, Garibaldi possedeva una Patente de Corso, un documento ufficiale che gli permetteva anche di depredare le navi nemiche della Repubblica: la lancia Mazzini e un equipaggio di quattordici uomini furono i principali protagonisti di questa epopea.
Il museo emiliano cerca di ripercorrere proprio questi momenti: documenti, testimonianze e ricostruzioni accurate consentiranno di approfondire il Garibaldi marinaio, con parecchi aneddoti relativi a naufragi e al decisivo incontro della sua vita con l’amata Anita, intravista per la prima volta proprio da una nave. Questa mostra, inoltre, è impreziosita da elementi di sicuro interesse nautico: in particolare, si potrà ammirare il diario di bordo con le note autografe di Garibaldi stesso, tra cui quella relativa alla nascita dell’isola Ferdinandea, al largo della Sicilia e da sempre al centro di numerosi misteri.
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