Gli osservatori del settore sono rimasti piacevolmente soddisfatti per il riscontro ottenuto da uno degli eventi nautici più attesi di questo mese, la 14ma edizione del britannico Seawork. Un evento che ha permesso di porre rinnovata attenzione su quello che è il settore delle infrastrutture marine e, in particolare, sul potenziale sviluppo dell’industria delle energie rinnovabili legate allo sfruttamento del mare e delle sue risorse.
L’evento Seawork ha cercato di tradurre in business alcuni spunti, con l’obiettivo di riprogrammare lo sviluppo del settore nel vecchio Continente, rinnovando l’Europa come una delle macro aree più importanti del mondo per quanto concerne lo sfruttamento commerciale del mare, nella speranza che il futuro possa rappresentare uno scenario di crescita maggiormente ecocompatibile rispetto al passato.
L’edizione 2011 del Seawork è stata la quattordicesima, e si è tenuta all’ABP Port di Southampton in una tre giorni che ha garantito l’afflusso di visitatori in un numero superiore a quasi il 12% rispetto all’edizione dello scorso anno, con una buona percentuale di visitatori – e questo è uno degli aspetti che ha reso più felici gli organizzatori – che è provenuto dall’esterno dei confini britannici.
Numerosi gli esempi di soggetti stranieri interessati: tra questi, dodici equipaggi stranieri che sono provenuti anche dal Sud America e dall’Asia, scortati dallo staff dell’UKTI / DSO (UK Trade and Investment Defence and Security Organisation), oltre a numerose società appartenenti al settore della produzione di imbarcazioni di nuova generazione, e diverse autorità amministrative e governative.
Tra le società che hanno ottenuto il maggior responso commerciale, si possono già annoverare i numeri della South Boats, che ha confermato di aver venduto 15 barche durante la tre giorni della Seawork 2011, per un valore complessivo di 28 milioni di sterline. Le imbarcazioni saranno consegnate entro i prossimi mesi, e soprattutto nel bimestre settembre e ottobre.