La Aicon, società operante nel settore della realizzazione di imbarcazioni, con una buona fama e diffusione internazionale, ha in mente di proseguire il suo percorso di crescita iniziato da tempo con discreto successo, puntando a soddisfare la domanda in fase di incremento nei principali mercati emergenti, che possono garantire una adeguata spinta su base estera, incrementando il fatturato societario.
Secondo quanto dichiarato da Salvatore Candido, amministratore delegato di Aicon, al quotidiano La Repubblica, nonostante il momento di chiare difficoltà economico finanziarie internazionali, la società continua a vendere barche, in uno scenario che – per quanto almeno riguarda l’azienda in considerazione nel nostro post di oggi – non può che essere certamente positivo, anche guardando alla diversificazione dei ricavi aziendali.
La società, ha spiegato il suo amministratore delegato, intende infatti continuare a spingere su un’ottica di progressiva internazionalizzazione, abbinando il consolidamento di una posizione di forza nel mercato italiano, all’espansione all’interno dei mercati emergenti e, tra questi, dedicando particolare tempo e risorse al mercato brasiliano, che come affermato da Candido, è “in cima” ai pensieri di Aicon.
Più nel dettaglio, il manager della Aicon ha affermato che il primo nodo da affrontare sarà quello della riduzione dei costi, con l’avvio di un nuovo modello produttivo che possa poggiare sulla maggiore flessibilità delle risorse umane.
Candido ha poi speso qualche parola sulla possibilità di un delisting, cioè di un addio alla quotazione sul mercato regolamentato, affermando che la questione non sarebbe prioritaria per le strategie della società.
La priorità è invece quella del lancio del nuovo piano di sviluppo, per il quale sembrano sufficienti sei milioni di euro, di cui quattro garantiti dall’operazione di aumento di capitale, e altri due che proverranno da finanziatori terzi, che contribuiranno a incrementare l’indebitamento bancario nel medio e nel lungo termine, compatibilmente con l’equilibrio patrimoniale.