L’idea è originale quando ingegnosa: usare kite giganti in ausilio alle navi cargo per ridurre complessivamente i consumi energetici. Se dietro questo progetto c’è la Cargill allora è opinabile che l’ambiziosa invenzione è tutt’altro che una follia. Secondo una stima si potrebbero ridurre del 35% le emissioni di gas serra.
Ma è una specie di aquilone capace di aiutare una nave ad essere trainata? sembrerebbe proprio di sì secondo l’azienda SkySails che si occupa del progetto e che ha ideato delle maxy vele da 320 metri quadrati e un’altezza fino ai 420 metri che grazie a un sistema computerizzato è in grado di catturare la corrente giusta d’aria.
Si chiama Beluga projects ed è già partita la dimostrazione per quella che sarà la prima nave mercantile trainata da un kite ausiliario. La nave cargo Mv Beluga Skysails è già partita dal porto di Brema con destinazione Guanta per una consegna di pannelli truciolato in terra venezuelana.
La nave è di proprietà dell’armatore Belga Shipping e sul suo albero di prua alto 15 metri è collocato un kite con apertura aerea di 160 metri quadrati. L’idea è quella di sfruttare il fatto che a una certa altezza i venti sono più stabili e quindi capaci di dare una spinta ausiliara non indifferente.
Il kite è venuto a costare complessivamente 500 mila euro ma l’azienda costruttrice Amburgo Skysails è convinta che ci sono i presupposti per ammortizzare questa spesa con una cospicua riduzione di carburante, secondo i tecnici anche 1500 euro al giorno.
Il kite verrà innalzato il quindo giorno di navigazione dove all’altezza delle Azzorre dove le condizioni di vento saranno ideali. Da coprire ci sono 4 800 miglie marine da coprire in 30 giorni. Solo a fine viaggio si potrà fare una stima esatta se l’investimento è stato buono un tentativo fallito. Ovviamente da solo non è in grado di trainare una nave cargo ma l’ausilio alla trazione dovrebbe apportare benefici non indifferenti.