Lo scorso luglio, a Bruxelles, la Commissione Europea ha proposto delle nuove misure riguardo la protezione dell’ambiente marittimo, che comprenderebbero un taglio alle emissioni inquinanti di anidride solforosa fino ad un 90%, e di quelle di particolato dei combustibili per le navi fino all’80%.
Inoltre, la normativa presentata rivede l’attuale disposizione riguardo il grado di zolfo presente in alcuni combustibili liquidi, e include nella legislazione dell’Unione Europea le nuove misure prese dall’IMO (Organizzazione Marittima Internazionale), in modo di garantire la giusta e armonica applicazione da parte di tutti gli Stati membri. Secondo la nuova legislazione, il tenore di zolfo massimo che sarà ammesso nei combustibili per uso marittimo, impiegato in zone critiche come il Mar Baltico, dovrà scendere dall’1,5% allo 0,1%; questa normativa però entrerà in vigore dal primo gennaio 2015.
In altre zone marittime non sensibili invece, si dovranno effettuare tagli ancora più notevoli, che girano intorno al 4,5% e lo 0,5%, ma a decorrere ancora più in là, da gennaio 2020. Le diverse navi potranno scegliere l’impiego di tecnologie analoghe, come gli impianti di depurazione dei gas di scarico, in alternativa all’uso di carburanti a basso tenore di zolfo. Questa proposta quindi dovrebbe entrare progressivamente in vigore, dagli anni 2015 al 2020.
In tanto, la stessa Commissione Europea formulerà, nell’anno prossimo, una normativa di medio e lungo termine nell’ambito delle azioni che tendono alla promozione di un trasporto marittimo di corto raggio eco-sostenibile, ma ugualmente competitivo.
Circa la metà del popolo europeo, secondo indagini della Commissione, abita in posti dove gli obiettivi dell’UE riguardo la qualità dell’aria non si sono ancora raggiunti. Con queste nuove misure si spera che i benefici per la pubblica salute possano fluttuare tra 15 e 34 miliardi di euro, cifre molto superiori dunque ai costi previsti, che si trovavano tra i 2,6 e gli 11 miliardi di euro.