Uno dei principali accessi nautici del New England, celebre soprattutto per la fiorente pesca commerciale, potrebbe subire a breve una chiusura relativa ai possibili nuovi agenti; in effetti, gli enti regolatori guardano più che altro a nuove modalità per quel che concerne la gestione della pesca regionale, una restrizione che viene molto temuta dai pescatori locali per gli effetti negativi sulle loro attività. Si tratta del Golfo del Maine, il quale potrebbe essere coinvolto, a partire dalla prossima stagione, da quote e limitazioni ben precise, in particolare per quel che concerne le dimensioni e i luoghi esatti in cui andare a pescare le varie specie.
C’è comunque da precisare che la proposta in questione include anche una regola che possa, possibilmente entro il 2013, limitare l’operato di quei soggetti che non saranno in grado di dimostrare la loro attitudine storica alla pesca. Alcuni pescatori hanno destato i sospetti più recenti, dato che la cattura dei principali esemplari avveniva in maniera troppo rapida, mentre il programma prevede di attuare una maggiore flessibilità nella gestione ittica. Il settore ha fatto sentire le proprie ragioni, ribadendo che una soluzione utile potrebbe essere quella di limitare il numero di barche da pesca. D’altronde, non sono poi molte le opzioni percorribili per controllare tutti i pescatori: quest’ ultimi hanno pur diritto a conseguire i loro meritati profitti, ma la salvaguardia delle specie deve sempre essere assicurata.
Ora occorrerà decidere la durata effettiva della stagione e i limiti da non superare, uno dei problemi più gravi degli ultimi anni: ad esempio, il 2010 è stato caratterizzato dalla cattura di 13 milioni di libbre di trote, in eccesso rispetto alle soglie previste di oltre il 48%, un trend che deve essere impedito. L’Atlantic States Marine Fisheries Commission avrà tempo fino al prossimo 30 settembre per esprimere la propria opinione al riguardo, ma la strada da percorrere sembra già avere una conformazione ben precisa.