Enkhuizen, diciottomila anime dell’Olanda settentrionale e uno sbocco privilegiato sull’Ijsselmer, uno dei laghi artificiali più grandi di tutta Europa: la vocazione nautica e marittima di questo centro dei Paesi Bassi può essere fatta risalire sin dai tempi della Compagnia delle Indie Orientali, mentre lo stesso lago ha sempre rappresentato l’approdo ideale per gli olandesi interessati al commercio e alla pesca nel Mare del Nord. Enkhuizen testimonia ancora questo suo contatto privilegiato con la vita marittima. Gran parte dei turisti si recano qui per visitare lo Zuiderzeemuseum, museo a cui si può accedere anche mediante un battello a vapore: è qui che gli edifici storici, soprattutto i cottage, sono stati ricostruiti in maniera perfetta e vanno a costituire una vera e propria comunità.
Si potrà quindi capire com’era la vita da queste parti prima che vi fosse costruita la diga sullo Zuider Zee; c’è inoltre una sezione del museo che è completamente coperta e che in passato veniva sfruttata come magazzino per le spezie che provenivano dalla lontana Indonesia. Le principali esposizioni si riferiscono alla storia della caccia alla balena, all’evoluzione della pesca delle aringhe e delle varie attività connesse. Enkhuizen permette proprio di capire l’eterna lotta che gli olandesi hanno dovuto intraprendere contro il mare che sta intorno a loro e che rappresenta pur sempre una minaccia. Si parlava di una diga in precedenza: di cosa si tratta esattamente?
Il costante pericolo delle inondazioni impose questo grandioso progetto, realizzato in ben sedici anni e completato nel 1932. L’Afsluitdijk trasformò in maniera progressiva lo Zuider Zee, il mare meridionale su cui si affacciava la cittadina: da quasi ottanta anni, dunque, questo braccio di mare è divenuto uno specchio di acqua dolce. Ciò ha permesso al porto di ospitare un numero maggiore di imbarcazioni e di beneficiare di un afflusso crescente di turisti, il principale motore dell’economia locale.