Si chiama ZeroCO2, ed è il primo veliero che navigherà senza impatto ambientale, anche in caso di mancanza di vento e nel corso delle manovre di entrata e uscita dal porto: presentano nei giorni scorsi presso il porto turistico di Cala de’Medici a Rosignano (Livorno), l’imbarcazione è spinta da un motore a idrogeno.
Il sistema che genera elettricità combinando l’idrogeno con l’ossigeno prelevato dall’aria, tecnicamente denominato ‘ibrido con cella a combustibile – batterie’ non rilascia alcun emissione nociva nell’aria e il suo unico residuo è l’acqua.
Attraverso l’ideazione di questo 12 metri si punta a dare ulteriore impulso alla nautica sostenibile, che appare destinata a diventare uno dei settori di maggiore sviluppo nella fase attuale, caratterizzata dal diffondersi di una maggiore ‘coscienza ambientale’.
Il veliero è il risultato della collaborazione tra l’università ‘Fourier’ di Grenoble ed il cantiere navale Fora Marine di La Rochelle; la realizzazione è stata curata dalla Solvicore, una joint venture risalente al 2006, fra Solvay e Umicore finalizzata alla ricerca e produzione nel campo delle membrane ed elettrodi: la stessa Solvicore ha prodotto le batterie che permettono il funzionamento del veliero.
Illustrando il progetto Marco Martinelli, direttore generale di Solvay Italia, ha affermato che questo prosegue le iniziative avviate col lancio di Solar Impulse, il primo aereo alimento ad energia alternativa; la sfida successiva è stata la produzione di un velieri ad emissioni zero, sostituendo il tradizionale diesel con l’alimentazione a idrogeno, sfruttando prodotti polimerici ad alta tecnologia di produzione propria assieme alle celle a combustibile di Umicore.
Gli strumenti di controllo del motore e della navigazione e quelli di riscaldamento sono invece alimentati da pannelli fotovoltaici; il progetto è costato finora circa due milioni di euro, anche se c’è ancora bisogno di alcune messe a punto, a partire dall’idrogeno necessario per l’alimentazione, attualmente disponibile attraverso solo poche imprese.
Attraverso ulteriori finanziamenti si punta ad ottimizzare il motore, per poi inaugurare il veliero con un tour scientifico del Mediterraneo che serva accogliere dati soprattutto riguardo lo stato di salute delle acque e il livello di inquinamento.