Il futuro della nautica da diporto del Lazio è contraddistinto da numeri davvero impressionanti: si parla, infatti, di oltre diecimila posti in barca da aggiungere ai porti del litorale, con un conseguente aumento anche degli stessi approdi. Che conseguenze può avere una espansione di questo tipo? Legambiente Lazio sta facendo tappa nei principali porti laziali cercando di far ben comprendere l’allarme della possibile cementificazione del litorale che si andrebbe a causare in questa maniera: il compito viene affidato, come di consueto, alla Goletta Verde, ormai giunta ad Anzio. I rischi reali sono molto pericolosi, in primis il peggioramento della qualità dell’acqua, ma anche i fenomeni di erosione della costa. Uno dei progetti che sta facendo maggiormente storcere il naso è quello che riguarda la città di Fiumicino.
In questo caso, si dovrà trovare posto per 791 nuovi posti barca e per un’imponente struttura portuale, ma non è tutto, in quanto la stessa Fiumicino dovrà attendersi un nuovo porto commerciale, mentre Formia e San Felice Circeo saranno interessate da porti turistici che provocheranno solamente delle ondate di cemento. Possibile che non si riesca a fa comprendere che tutti questi ampliamenti infrastrutturali sono soltanto dannosi? La soluzione è stata capita da tempo, ma nessuno la adotta, vale a dire la creazione dei nuovi posti barca mediante una opportuna riorganizzazione e ristrutturazione dei bacini già esistenti.
Altri progetti su cui Legambiente invita a riflettere sono quelli di Ladispoli, di Ventotene e di Ponza, i cui porti sono stati individuati come quelli più idonei per questa impressionante cementificazione. La speranza è che il messaggio della Goletta Verde venga recepito in maniera chiara e precisa, altrimenti le coste e le correnti marine sono destinate a peggiorare la loro già situazione critica, una situazione ambientale troppo delicata per essere trascurata in questa maniera (i progetti riguardano 63 chilometri di coste, addirittura più di un quinto del totale).