Tra il 2007 e il 2011 in Italia sono stati inaugurati 13.247 posti – barca; altri 18.405 sono quelli in corso di realizzazione presso le oltre 100 nuove marine in corso di costruzione: sono solo alcuni dei dati diffusi in occasione di un convegno dal titolo: ‘Ingegneria & Portualita’: New Engineering Technologies in Marinas’, organizzato nei giorni scorsi, in occasione del Salone Nautico di Genova.
Nel corso del Convegno, promosso dall’Ordine degli Ingegneri della provincia di Genova in collaborazione con il Consiglio Nazionale Ingegneri (Cni); se un porto turistico medio, da circa 300 posti barca, dà lavoro a 300 persone circa, la stima ci porta a ipotizzare che la nautica da diporto abbia contribuito a creare, negli ultimi cinque anni, circa 300.000 posti di lavoro: un dato ancora più impressionante, se si considera la fase di crisi attraversata dal settore nautico.
Importante, a questo fine, soprattutto il mercato dei porti turistici, nei quali è stato generalizzato un sensibile calo dei servizi, come ad esempio la riduzione del quindici per cento degli ormeggi in transito e del 20 per cento della vendita di carburante, oltre alla stagnazione del mercato dei posti barca.
Sul fronte dei prezzi medi di affitto nei porti turistici italiani, il più caro è il Mar Tirreno, seguito dall’Adriatico settentrionale, dal Mar Ligure e dal mar di Sardegna; più accessibili lo Ionio, l’Adriatico centrale, la Sicilia.
Al convegno è interveuto, tra gli altri, Francesco Boero, presidente dell’ordine degli ingegneri della provincia di Genova, che ha sottolineato la natura dell’evento quale occasione di lancio della proposta di istituire un tavolo permanente di libero dibattito interdisciplinare sull’ingegneria del mare dal quale si auspica la nascita di un testo di riforma di semplificazione e sviluppo che verra’ trasmesso alle Istituzioni nazionali e locali.