Non c’è nemmeno la scusante della tempistica, visto che le gare potevano essere indette in tutta tranquillità nel giro di un quinquennio. Tra l’altro, si sta parlando di una città come Messina che vanta delle tradizioni marinare molto antiche, con il suo porto che ha sempre contribuito allo sviluppo economico, politico e commerciale; si tratta, infatti, di un’area posizionata da sempre in una rotta essenziale, ma col passare degli anni quell’antico smalto sembra essere stato perduto. La classificazione moderna del porto di Messina fa capo alla prima classe della seconda categoria dei Porti Nazionali: il suo specchio d’acqua raggiunge una superficie complessiva di circa 75 ettari.
Per quel che concerne le aree portuali vere e proprie, invece, la superficie è minore (75 ettari), con tanto di banchine e una imboccatura di quattrocento metri di larghezza e orientata a nord-ovest. Evidentemente, però, questa struttura nautica merita ancora dei miglioramenti, come ritenuto opportuno dagli stessi Consumatori Associati: ora bisognerà vedere se questa class action sarà capace di smuovere le acque e di apportare delle novità importanti per Messina.
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