Il sogno della Malesia: il trionfo nella Monsoon Cup del 2015

di Redazione 261 views0

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Il presidente della Moonsoon Cup, Tan Sri Sabbaruddin Chik, ha un sogno, vale a dire quello di veder competere gli atleti della Malesia nell’edizione del 2015: il riferimento non può che andare a uno degli eventi nautici più interessanti a livello internazionale, il tour mondiale della specialità velica dell’uno contro uno. Ebbene, c’è un certo nazionalismo in queste affermazioni, ma anche e soprattutto la speranza di veder migliorare il paese asiatico in questo ambito. In effetti, i velisti malesi hanno dovuto finora beneficiare di una sorta di wild card per partecipare al tour, ovvero i Malaysian Match Racing Camphionships, meglio noti come Qualificazioni Nazionali alla Monsoon Cup.

Secondo lo stesso Sabbaruddin, in quattro anni questa situazione potrebbe cambiare radicalmente, con una competitività nuova non soltanto in relazione a questo trofeo, ma anche all’intero circuito del World Match Racing Tour. L’inizio di questa “rincorsa” potrebbe avvenire già a partire dal prossimo anno, quando sarà siglato un Memorandum of Understanding tra la Malaysian Yachting Association e la T-Best Best Events Sdn Bhd, firma che è prevista per domenica prossima. Il presidente ha precisato che il circuito in questione, in previsione per il mese di febbraio nell’arcipelago di Langkawi (composto da ben novantanove isole): in quella occasione, infatti, i velisti locali saranno protagonisti di gare molto intense e formative, nel consueto uno contro uno.

Gli attuali team della Malesia sono quattro, quindi si può fare affidamento su un organico già ben rodato, ma ancora privo di esperienze e vittorie significative. Uno di essi è l’Abdulah Chan-Koo Racing Team, guidato da Jeremy Koo e fresco partecipante della settimana edizione della Monsoon Cup che si è appena conclusa. I risultati sono stati piuttosto scarsi e deludenti, un ultimo posto nella classifica dei dodici team che va subito cancellato e migliorato: sono stati citati problemi di visibilità e di vento, ma da qui a pochi anni la musica dovrà necessariamente cambiare.

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