Già da qualche tempi il settore nautico italiano si sta fortemente orientando verso soluzioni sempre più ecosostenibili: ne sono un esempio la propulsione ibrida, gli interni riciclabili e le carene dal cuore di sughero, utilizzati per rendere sempre più ecologica la navigazione a motore.
I più importanti cantieri italiani sono impegnati in questo processo di ricerca, che pare destinato a far mantenere all’Italia il ruolo di leader del settore nautico mondiale anche nei termini di ricerca di soluzioni ecocompatibili.
La sfida intrapresa è di quelle avvincenti, soprattutto per la filosofia di fondo che vuole, forse per la prima volta, abbinare il termine ‘ecologia’ alle barche a motore, che da sempre sotto questo profilo hanno vissuto la contrapposizione con la vela, proverbialmente sempre accomunata a modi più ‘naturali’ di rapportarsi col mare, specie sotto il profilo ambientale.
Il processo sta avanzando attraverso due direttrici principali: da un lato il contenimento dell’impatto ambientale delle imbarcazioni, dall’altro l’attenzione allo smaltimento dei materiali al momento della dismissione, privilegiandone la riciclabilità. Il risultato è ad esempio la scelta di tessuti naturali, l’uso di resine biologiche, di vernici altrettanto ecocompatibili. Sotto il profilo dei motori, si privilegia la propulsione ibrida, per consentire l’utilizzo di motori elettrici e limitare dunque l’impatto ambientale soprattutto in alcune manovre, come quelle di accesso e uscita dalle marine.
A dare particolare attenzione all’approccio ecologico della nautica motore sono i Nautical Design Awards, assegnati ogni anno; nell’edizione 2011, viene dedicato un premio proprio al basso impatto ambientale delle imbarcazioni: le barche in gara per la sezione ‘verde’ del premio hanno peraltro già ottenuto attenzione sul mercato internazionale proprio per la lo specificità ecologica; tra questi: la Navetta 26, primo modello verde di Filippetti Yacht; la vela da diporto Vismara 50 Hybrid di 16,30 metri; il Vitruvius Galileo progettato da Picchiotti, 55 metri che apre le porte dell’ecologia alle imbarcazioni fatte per le lunghe navigazioni.