Mancano più di 3 mesi al debutto dell’America’s Cup World Series in Italia e anche se il clima non è esente da qualche polemiche per l’avanzamento dei lavori – a detta di alcuni molto indietro – gli organizzatori stanno lavorando sodo per dare alla kermesse italiano l’importanza e la visibilità degna della più importante gara velistica in assoluto.
E’ già arrivato a Napoli il manager dell’area tecnica dell’America’s Cup Race Management, Grant Davidson che non ha perso tempo ha subito stilato un apporto sulla città:
Sono arrivato a Napoli dopo una notte di volo da Boston e cinque ore di scalo a Monaco, seguite da una spaventosa corsa in taxi verso il Serius Hotel nei pressi di Bagnoli, che è dall’altra parte di Posillipo, la collina che domina la città. Napoli è una delle città più densamente popolate d’Europa. Ovunque vedi piccole auto, taxi, moto che volano su strade prive di segnaletica, mentre i pedoni rischiano la vita per attraversare. Credo sia possibile guidare da queste parti, ma ci vuole un po’ di pratica.
Giusto, ma riguardo i lavori di completamento?
Terminato il meeting siamo andati a vedere la vera e proprio venue. La superficie sarà la più grande che abbiamo avuto sino ad ora. La pavimentazione sarà rifatta interamente e un pontile frangiflutti limiterà il moto ondoso. Le banchine saranno messe a disposizione dal Comitato Organizzatore locale e la gru per la movimentazione delle barche verrà allestita sul pontile sud. Il Club 45 verrà approntato sulla testa dello stesso pontile, da dove si domina il campo di regata
Speriamo solo che le promesse vengano mantenute.
Incredibile rivelazione per quanto riguarda invece Venezia. Harold Bennett, che si occupa della gestione dei team e delle regate ha detto riferendosi allo specchio d’acqua in mare aperto oltre la laguna:
Non vogliamo regatare qui. Riportateci dentro e vediamo cosa di può fare nel Canal Grande.
Lusingati per questa dichiarazione d’amore per la splendida Venezia.
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