Italia Nostra e Legambiente tornano di nuovo a unire le forze e a scagliarsi contro l’inquinamento ambientale nelle strutture portuali del nostro paese: dopo il caso di Venezia, infatti, ora è il turno di Ancona. Nello specifico, la “crociata” in questione è stata avviata contro il progetto che è stato presentato in tutti i suoi dettagli dal Comitato del porto marchigiano, il quale prevede che vengano costruiti un terminal per il gas e una condotta sottomarina in grado di trasportare il propellente fino a Falconara Marittima, sito celebre proprio per questi tipi di attività. La conseguenza più immediata di un piano simile sarà l’approdo ad Ancona di migliaia di imbarcazioni ogni anno per lo smistamento del gas.
Le due associazioni sono rimaste a dir poco perplesse dal fatto che un porto così importante del paese possa ospitare questo tipo di navi e in così gran numero, ma soprattutto una centrale elettrica, visto che i livelli di inquinamento che sono stati raggiunti nella zona sono fuori ogni limite. Tra l’altro, la scelta del comitato è stata ritenuta inopportuna e ingiustificata, se non altro perché proprio in questo periodo si stava discutendo dei vantaggi o meno dei rigassificatori (i quali non sono inclusi all’interno del Piano Energetico Ambientale Regionale). In aggiunta, vi sono delle priorità molto più importanti in tal senso, come ad esempio il water fronte che dovrà fungere da attrattiva iniziale per tutti i turisti e i crocieristi che giungeranno ad Ancona, un progetto discusso da anni, ma mai entrato veramente nel vivo.
Il comunicato di Legambiente e Italia Nostra si conclude con delle sottolineature importanti: anzitutto, i cittadini anconetani non sono stati affatto presti in considerazione e quindi resi partecipi, mentre Confindustria si è subito dimostrata favorevole. C’è ora grande attesa per la data del prossimo 19 dicembre, quando tutte le associazioni potranno discutere dell’argomento in sede riunita.