Il grande velista francese Loick Peyron è passato all’America’s Cup, ma con il cuore è sempre rimasto con la Vendée Globe. Non l’ha mai vinta ma ha scolpito nella memoria della vela uno dei più bei salvataggi di tutti i tempi. Nella gara inaugurale del giro del mondo, mentre era al comando della classifica non esitò a salvare Philippe Poupon. Terminò la gara in seconda posizione ma è come se il mare gli avesse consegnato l’alloro. Le Figarò lo ha intervistato ecco le pillole del gran maestro.
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Loick si è detto molto divertito da questa edizione (come non dargli torto, record e sorpassi a go go!), si rammarica per il suo amico Jean.Pierre Dick (che ha perso la chiglia a pochi giorni dall’arrivo) e non si dice sorpreso che il giovane Francois Gabart abbia messo una seria ipoteca sulla vittoria finale.
Potreste essere sorpresi, perché è il suo primo, ma se guardiamo la storia, vediamo che spesso i nuovi arrivati che arrivano a fare cose belle, a condizione che siano ben preparati.
La preparazione, giusto. Non l’ha imparata dalla F1 della Vela, ma dall’esperienza e la casistica che ha visto situazioni drammatiche, dal disalberamento a chi non è più tornato. Alla domanda di chi gli chiede se torneràa gareggiare in Vendée Globe risponte perentorio che se va in giro per il mondo, è per realizzare il sogno di fare una crociera con la famiglia.
Anche perchè ormai tutte le sue energie sono puntate verso la Coppa America che inizierà per Artemis già a luglio con la disputa della Louis Vuitton Cup. Il cordone ombelicale con Energy Team rimane comunque appeso, dato che si occuperà di tirare su le nuove vele, ora che l’America’s Cup si è aperta ai giovani (oltre che al business).
Inutile aggiungere che ha è cinque volte campione ORMA, quattro alla Round Europe Race e tre vittorie della English Transat. I risultati in confronto a lui appaiono troppo piccoli al cospetto della sua grandezza.
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