Il Salone di Genova è da considerare un evento importante per il settore nautico e per l’economia in generale. La nautica, infatti, potrebbe offrire all’economia tricolore, il trampolino di lancio per la ripartenza. Peccato che mancheranno all’appello alcuni nomi importanti.
Il Salone Nautico di Genova è un evento importante sotto il profilo economico ma già nei mesi scorsi ci sono state molte polemiche sui costi dell’evento che negli anni ha visto diminuire progressivamente il numero dei visitatori e degli espositori.
L’edizione 2014 della kermesse genovese dovrà rinunciare ad un nome importante, quello del gruppo Azimut-Benetti che ha dichiarato di non voler prendere parte al Salone. Nella nota ufficiale si specifica che:
“la scelta del management è determinata dalla volontà di sviluppare i mercati a più alti tassi di crescita e di concentrare in queste aree gli investimenti fieristici. L’attenta analisi dei ritorni attesi dalla partecipazione al Salone ha convinto il management di Azimut-Benetti Group a prendere questa decisione”.
Insomma il Salone di Genova offre soltanto una scarsa visibilità agli espositori? Di fatto il Gruppo Azimut-Benetti ha fatto i conti con una riduzione sensibile del fatturato sul mercato italiano, dal 2009 al 2013. Cinque anni in cui sono cresciuti moltissimo altri mercati, come quello americano dove anche il Gruppo Azimut-Benetti ha trovato posto.
L’azienda italiana, oggi, ha la produzione del valore di circa 600 milioni di euro. È un’azienda tricolore al 100% con 2000 dipendenti nei 4 stabilimenti del Paese. Nel prossimo triennio il Gruppo ha annunciato già di voler investire circa 100 milioni di euro distribuendoli in questo modo: 45 milioni di investimenti industriali e di prodotto e 60 milioni di euro in ricerca e sviluppo.
Nonostante le dure parole rivolte al Salone di Genova e nonostante la sperticata esaltazione dei mercati nautici stranieri, il Gruppo Azimut-Benetti ci ha tenuto a specificare che ha fiducia negli organizzatori del Salone, li stima profondamente e ha avuto modo di apprezzarne il lavoro svolto negli anni per rendere la manifestazione unica nel suo genere.