Soltanto il suo equipaggio fino a questo momento è stato selezionato per i Giochi di Rio del 2016 dopo la conquista del titolo europeo a luglio e dopo la seconda piazza conquistata al mondiale in corso in Argentina. Una nomination che premia l’impegno e il duro lavoro di questi mesi e di questi anni.
Giulia Conti è soddisfatta del traguardo e ai microfoni della Gazzetta dello Sport si racconta così:
“E’ vero – conferma – il 2015 è certo l’anno migliore della mia carriera. Non scendiamo dal podio del mondiale di Santander dello scorso settembre e ci auguriamo di restarci anche qui a Buenos Aires”. Lei ha 30 anni. Ha debuttato alle olimpiadi nei 2004 quando non ne aveva ancora 20. “Sono cambiata. Ai tempi del 470 prediligevo la competizione all’allenamento prolungato. Il 49er FX mi ha imposto di cambiare stile, la barca è complicata, richiede una perfetta padronanza che si ottiene solo con moltissima applicazione e io mi sono adeguata. Arrivo alle regate più serena sapendo di essere ben preparata e la differenza si vede. Nei risultati almeno”. Sembra una ricetta tutto sommato semplice. “In effetti lo è. Ho imparato meglio il senso del lavoro di squadra. Non soltanto con Francesca con la quale evidentemente mi trovo benissimo, ma anche con l’allenatore e lo psicologo che mi segue, Massimo Giardino. Un tempo una giornata di allenamento sotto la pioggia, magari al freddo, l’avrei affrontata di cattivo umore, adesso riesco anche a sorriderci e mi sembra un bel progresso”. Ma il 470 è ormai dimenticato? “Quasi. Quando il vento è estremo il 49er FX, velocissimo ma fragile, resta in porto, mentre il “vecchio” 470 potrebbe ancora navigare. Sono le uniche situazioni nelle quali sento che manca qualcosa. Ma passa subito”