Il 22 aprile prossimo, a Losanna, l’attuale presidente della Federazione Mondiale subacquea potrebbe diventare la prima presidente donna di un ente di portata mondiale. Anna Arzhanova, russa, ex-sportiva di 46 anni, sta infatti concorrendo proprio in questi giorni alla presidenza di SportAccord. Organizzazione internazionale no-profit, SportAccord raggruppa tutte le federazioni sportive olimpiche e non, dal calcio alla pallavolo, dal bowling ai giochi universitari.
La Arzhanova, da ex-atleta, è consapevole dei sacrifici quotidianamente profusi da tutti gli sportivi e si auspica di assicurare uno sport che ne premi l’impegno, che si fondi su regole ma non imponga barriere. Uno sport pulito, insomma, privo di qualsiasi forma di disuguaglianza e discriminazione di qualsiasi natura. Tra i punti salienti del suo programma di candidatura la volontà di ottenere un rapporto ed un dialogo sereno e fruttuoso con il CIO e la possibilità di una partecipazione diretta da parte delle federazioni internazionali a SportAccord.
Dal desiderio di portare una donna, per la prima volta nella sua storia, al vertice di un organismo internazionale di alto livello quale SportAccord è, è stata ideata da parte delle protagoniste dell’universo sportivo una campagna a sostegno della Arzhanova. Lanciata su tutti i social con l’Hashtag #AnnaNeverGiveUp, aderirvi è semplice. Basta sottoscrivere la relativa petizione compilando il form con i pochi dati richiesti.
Quella che potrebbe accadere da quì a pochi giorni a Losanna potrebbe essere una vera rivoluzione nell’ambito dello sport dirigenziale. Dal canto suo, la Arzhanova sostiene che essere donna non debba costituire un limite ma uno stimolo a dare il massimo nel tentativo di raggiungere risultati sempre più elevati. La stessa Carta Olimpica del resto afferma, come di recente ricordato da Thomas Bach, presidente del CIO, si debba incoraggiare e supportare l’affermazione delle donne nello sport ad ogni livello.