L’Italia è protagonista del mercato nautico da sempre: ora anche una ricerca del Cna condotta in tal senso lo conferma: ogni dieci imbarcazioni da diporto che solcano mari, fiumi e laghi nel mondo, una è realizzata in Italia. Gli Stati Uniti, per grandezza e numero rimangono inavvicinabili.
Se si cerca la qualità però è al Belpaese che ci si deve rivolgere: Regno Unito, Olanda, Germania e Francia vengono tutti dopo ed a distanza. Purtroppo, va ammesso, la crisi, nonostante una certa preparazione, ha colpito anche in Italia. Basta confrontare quelli che sono stati i fatturati complessivi durante gli ultimi anni: nel 2008 il fatturato complessivo della nautica italiana raggiungeva i sei miliardi mentre nel 2014 era calato a 1,7 miliardi. Solo in questi ultimi due si è vista la luce alla fine del tunnel e una crescita finalmente a due cifre: il fatturato è infatti cresciuto del 15% nel 2015 e dell’11% nel 2016.
Questi risultati sono stati possibili grazie al mercato delle esportazioni cresciuto nuovamente e che hanno inciso sul fatturato complessivo per più del 90%. Il dato interessante? La crescita italiana si basa su una fetta di mercato rubata agli Stati Uniti ed in casa: è nota l’osticità di quel settore nei confronti delle contaminazioni esterne. Motivazione per la quale questa inversione di rotta è interessante, soprattutto se si prende in considerazione il mercato interno nautico praticamente fermo a causa della mancanza di fondi e della crisi delle piccole e medie imprese. Come gli ultimi due anni hanno mostrato grazie ai loro risultati è sui clienti esteri che bisogna puntare per cambiare.