Ferretti vara il Pershing 140

Ferretti Group colpisce ancora una volta, varando il Pershing 140, un superyacht di 43 metri in alluminio: il top di gamma dell’omonima linea che fino a questo momento, nell’esprimersi a dovere, si era fermata a 35 metri.

Un’imbarcazione questa che continua a mostrare la capacità del cantiere di anticipare i tempi e le tendenze con questa “collezione”, presentando barche che sono in grado di unire nello stesso progetto qualità sportive e comodità attraverso delle soluzioni innovative.  Il Pershing 14o è stato varato nella Super Yacht Yard di Ancona, sito che rappresenta un punto fermo nella produzione italiana di yacht e superyacht di lusso. Ha commentato l’amministratore delegato di Ferretti Group Andrea Galassi:

Il varo di questa unità segna un passo fondamentale nella storia del cantiere e nella nostra strategia commerciale: chi ha navigato con un Pershing  sa riconoscere la scarica di adrenalina che si prova a ogni virata: un’emozione unica, da vivere nel comfort più assoluto, mentre il mare scorre veloce. Noi lo definiamo thrill, il brivido Pershing, e ora possiamo ben dire che questa emozione raggiunge la massima espressione in questa nuova ammiraglia, un capolavoro ingegneristico che unisce la spinta verso l’innovazione, da sempre nel Dna del brand, al patrimonio di conoscenze sviluppate in trent’anni di esperienza.

Lo yacht è stato creato per un armatore di Hong Kong e sarà proprio quella cittadina la sua destinazione. Una delle sue migliori caratteristiche, come sottolineato dall’architetto che ne ha gestito il concept è che il Pershing 140 è stato si modificato al meglio in virtù della sua lunghezze e della sua dotazione, ma salvaguardando gli elementi di design resi iconici dal brand. La sua motorizzazione è stata affidata a 4 MTU 16V2000 M96L (EPA 3) con potenza di 2.600 hp ciascuno per una  velocità massima dichiarata di 38 nodi, con 30 di  l’andatura di crociera.

Un profilo aggressivo ma ben rifinito rende questo superyatch da 46 metri un’imbarcazione davvero unica.

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