Scheherazade, lo yacht di Putin congelato

di Valentina Cervelli 539 views0

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Scheherazade, lo yacht di Putin è stato congelato. La notizia è interessante per un motivo molto semplice: l’imbarcazione, che si sospetta fortemente appartenga al presidente russo, è ormeggiata in Italia.

Scheherazade ormeggiata a Marina di Carrara

E questo significa per gli italiani tentare di capire chi si occuperò del mantenimento del megayacht, una delle barche più lussuose armeggiate a Marina di Carrara. Va detto che Scheherazade è ormai ferma al porto della cittadina da alcuni mesi. A sostenere che la barca appartenga a Vladimir Putin è il gruppo di giornalisti che fanno capo al dissidente russo Alexsej Navalny.

A livello formale, ovvero ufficiale, sarebbe invece collegato all’oligarca Eduard Khudaynatov l’ex presidente di Rosneft e tra le altre cose l’attuale proprietario di Villa Altachiara, villa sul promontorio di Portofino dove trovò la morte la contessa Francesca Vacca Agusta. Al momento il nome di questo magnate russo non compare in nessuna lista europea degli oligarchi russi sottoposti a sanzione.

Secondo quanto ricostruito dal New York Times, non molto tempo fa lo Scheherazade era stato rimesso in acqua e sottoposto alle operazioni necessarie a una partenza. Secondo il quotidiano statunitense sarebbe stata pronta a partire immediatamente. Fato che le è stato negato dagli accertamenti eseguiti dal Nucleo Speciale di Polizia Valutaria della Guardia di Finanza.

La richiesta del Mef

Le forse del corpo hanno rilevato la presenta d’importanti collegamenti economici e finanziari con Putin da parte del formale armatore. Motivazione per la quale l’Italia aveva richiesto all’Europa di inserire anche la Scheherazade nella lista nera in attesa che arrivasse una risposta definitiva alle indagini sulla questione. Nella nota del Mef dedicata al caso è possibile leggere:

Su proposta dello stesso Comitato, il Ministro dell’economia e delle finanze, Daniele Franco, ha adottato il decreto di congelamento dell’imbarcazione Scheherazade, nelle more dell’adozione della misura restrittiva proposta all’Unione europea dallo stesso Comitato di sicurezza finanziaria.

Il megayacht è stato sottoposto a una serie di lavori di manutenzione e ammodernamento fin dallo scorso settembre 2021 in un cantiere di Marina di Carrara. Lavori costati circa sei milioni di euro ed era stato reso noto che sarebbe stato pronto a salpare definitivamente entro la metà di giugno. Motivazione per la quale la preparazione a salpare ha destato sospetti.

Non si conosce molto sulla sua dotazione, ma voci di corridoio vogliono che all’interno dei suoi 140 metri si trovino una piscina, una spa, due eliporti, un camino a legna e addirittura un tavolo da biliardo pensato per ridurre l’impatto delle onde inclinandosi al bisogno.

 

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