La prima giornata di Seatec 2008 è stata dedicata in gran parte al tema del design e si è conclusa con un workshop di approfondimento sulla “misura di qualità del progetto”, seguito dalla premiazione dei vincitori della “Targa Bonetto” tredicesima edizione – riservata agli studenti delle Università e delle scuole di design di tutto il mondo. La “Targa”” è approdata per la prima volta a Seatec e si è collocata subito fra le iniziative che la rassegna dedica ogni anno ai giovani progettisti. Istituito da Marco Bonetto, in onore del padre Rodolfo – grande maestro del design italiano – il prestigioso premio è riservato a studenti di qualsiasi nazionalità delle facoltà di Architettura e Design Industriale.
Prima della premiazione si è svolto il workshop sul tema “Design – la misura di qualità del progetto” a cui sono intervenuti Marco Bonetto, Decio G. R. Carugati, scrittore, giornalista e critico del design, Franco Bechini, giornalista, Miguel-Angel Galluzzi, Designer, Roj Capasso dei Cantieri di Baia e Angelo Cortesi di Cortesi Design. La giuria, dopo aver esaminato i progetti di imbarcazioni a vela e a motore fra i 6 e i 12 metri proposti dai giovanissimi designer sia negli aspetti formali che nelle motivazioni progettuali, ha premiato:
1° classificato: Gareth Rees dello Swansea Institute of Higher Education di Swansea – Galles – per il progetto Morda Sail Cruiser, imbarcazione a vela di 10 metri. Motivazione della giuria “la concretezza e il realismo dell’approccio e dello sviluppo del progetto, che ha affrontato tutti gli aspetti, dal marketing alla ricerca sui materiali, fino alla loro coniugazione in forme”
2° classificato: Max Koriath della Weissensee School of Art di Berlino per il Sail More Beautiful, barca a vela in legno, con la seguente motivazione: “un progetto che produce una forte emozione stilistica, particolarmente innovativo soprattutto per l’utilizzo estremo di un materiale tradizionale quale il legno”
3° classificato: Simone Pistelli della Facoltà di Ingegneria Nautica – Polo Universitario di La Spezia – per il progetto della barca a motore di 9,98 metri No Name, con la motivazione: “un progetto ineccepibile, che tiene conto degli aspetti fondamentali dell’ingegneria del prodotto”.
La giuria ha deciso di assegnare, per il lodevole tentativo di semplificazione e di riduzione degli ingombri in fase di ormeggio, una menzione speciale a Federica Pantalone dell’ISIA (Istituto Superiore di Industrie Artistiche) di Firenze per il progetto Join, un catamarano di otto metri con scafi retrattili. Grande interesse degli addetti ai lavori anche al convegno “Flying bridge” che ha visto interventi di Roberto Franzoni, direttore Yachts Italia, Vittorio Garroni Carbonara, professore di disegno Industriale e fondatore degli Insegnamenti progettuali Nautici nell’Università italiana, l’architetto Luciano Pagani, dello Studio Pagani & Perversi, Marco Bonetto di Bonetto Design, Massimo Perotti, Patron Cantieri Sanlorenzo, Francesco Lovo, designer, Decio G. R. Carugati, giornalista e critico del design e il presidente di CarraraFiere Giorgio Bianchini.
Dopo una breve introduzione di Roberto Franzoni è intervenuto l’arch. Garroni Carbonara il quale ha posto l’attenzione sul concetto di “fenomeno Flying Bridge” come “elemento costitutivo dell’imbarcazione che rivoluziona, secondo una nuova configurazione, il mondo della nautica e il modo di concepire la barca”. Nato originariamente come imbarcazione tecnica per la pesca il Flying Bridge, nel corso degli anni, ha subito un’evoluzione strutturale: lo spazio sopraelevato utilizzato inizialmente per avvistare il pescato si è trasformato in spazio abitativo, la cosiddetta terrazza abitabile dell’imbarcazione.
Questo è l’aspetto importante delle moderne tipologie di Flying Bridge, il recupero dello spazio sopraelevato come nuovo valore d’uso, dove non solo il “marinaio” ma l’armatore stesso può godersi l’aria, il panorama, le emozioni che la terrazza a livello dell’acqua può regalare.