Turismo nautico: le prospettive economiche della Turchia

di Redazione 159 views0

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Marmaris, calda città turca generosamente accarezzata dal Mediterraneo, non scopre certo ora la propria vocazione turistica, soprattutto dal punto di vista nautico: Rodi è praticamente a due passi, così come gran parte delle isole Sporadi Meridionali, questo importante porto potrà anche beneficiare della presenza di uno dei gruppi industriali più affermati al mondo, la Floating Life International. Il connubio tra la Turchia e la Svizzera potrebbe dunque essere vincente, soprattutto se si pensa che la società elvetica vanta una delle migliori gestioni di charter, multiproprietà e yacht, ragione per la quale l’intera flotta è stata trasferita proprio in questa zona del mondo. Tra l’altro, non bisogna dimenticare che la stessa Floating Life si sta espandendo da tempo a livello globale e Marmaris rappresenta la terza “tappa” in ordine temporale dopo Shanghai e Montecarlo.


La nazione anatolica ha intenzione di potenziare il proprio comparto nautico e questo obiettivo potrebbe essere incentivato da nuovi cantieri e supporti operativi, visto che le attività più strategiche, come ad esempio quelle di refitting, sono ancora stagnanti e vanno sicuramente migliorate. La novità in questione andrà a interessare, nello specifico, il Marmaris Yacht Marina, struttura che è in grado di sfornare numeri importanti dal punto di vista logistico: le imbarcazioni ospitate sono ben 650, ma non bisogna dimenticare nemmeno i servizi di sicurezza, i sistemi di sollevamento e i travel lift all’avanguardia.

L’industria nautica turca può crescere ulteriormente, già nel 2010 si è assistito a un vero e proprio boom di turisti (circa venticinque punti percentuali) e non è nemmeno un caso che il paese occupi i primi posti dell’ideale classifica che raggruppa i produttori di yacht, alle spalle soltanto di Italia, Stati Uniti e Paesi Bassi. Marmaris dovrà però collaborare con gli altri porti, come ad esempio Smirne, Istanbul, la vicinissima Bodrum (l’antica Alicarnasso) e Antalya, per un totale di ben undici cantieri navali.

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