E’ stato un duro richiamo e un grido di allarme, quello lanciato da MSC crociere in occasione del recente Italian Cruise Day, la prima fiera dedicata agli operatori del settore, organizzata in Italia e tenutasi nei giorni scorsi a Venezia.
I rappresentanti di uno dei leader del settore crocieristico mondiale ha invocato una sorta di ‘scatto di reni’, che porti a un deciso salto di qualità nella gestione delle infrastrutture portuali italiane sotto il profilo del segmento crocieristico; l’Italia è certo un protagonista di primo piano del mercato a livello mondiale, ma ha un serio problema infrastrutturale: con un numero troppo elevato di porti che si contendono il turismo delle crociere, col risultato di una gestione nell’insieme deficitaria, caratterizzata da un elevato livello di provincialismo, che mette a rischio il sistema nazionale nell’ambito della competizione globale.
Domenico Pellegrino, Managing Director di MSC Crociere, ha sottolineato tra l’altro come il mercato delle crociere raggiunger quest’anno 17 milioni di passeggeri a livello mondiale, che diventeranno 25 entro il 2015.
L’Italia resta al momento il principale Paese d’imbarco del Mediterraneo, ma se si vuole conservare tale ruolo, è necessario un processo di ammodernamento delle infrastrutture che proceda a livello nazionale, individuando poche destinazioni di eccellenza, rispetto all’attuale miriade di porti, una sessantina, caratterizzati da una maggiore o minore attitudine crocieristica.
E’ infatti abbastanza immaginabile come pochi siano poi i porti che in Italia possano ambire ad avere un ruolo di primo piano nella competizione internazionale, e il rischio è che l’eccessiva frammentazione del sistema portuale conduca nel breve medio termine a una perdita di competitività del sistema nel suo complesso.
Pellegrino ha invocato l’istituzione di una ‘cabina di regia’ a livello nazionale, che si incarichi di adeguare il settore alle esigenze del mercato: l’offerta ‘a terra’ di servizi che siano adeguati a quelli che i passeggeri in transito troveranno – o abbiano appena lasciato – a bordo delle navi è un elemento essenziale: se ciò non dovesse avvenire, le compagnie crocieristico saranno giocoforza obbligate a scegliere location più competitive.
Cinzia Novembre 16, 2011 il 11:34 am
Non posso non commentare questo articolo. Io viaggio spesso in crociera, sia con MSC che con Costa Crociere. Posso quindi fare una valutazione molto obiettiva su quelle che sono le due compagnie croceristiche italiane più competitive. Quello che posso dire e che si potrebbe pensare che Costa Crociere ha più cose da offrire al cliente, proprio in termini di intrattenimento, cucina ecc ecc. Ma non è così. Infatti MSC su alcuni versi è di gran lunga superiore. Prima di tutto l’accoglienza a bordo, poi anche il cibo, e le escursioni. Per questo sono d’accordo con questo articolo, perchè quello che MSC ha bisogno è puntare maggiormente su i suoi punti di forza, poichè la qualità ce l’ha, ed è pure elevata. Ha meno forza di mercato probabilmente dovuta ad una questione puramente di fatturato che non gli permette di investire maggiormente sulla promozione, rimanendo una compagnia croceristica legata ad un ambiente ancora chiuso, allargandosi solo ai più fedeli, come per esempio ai Napoletani che sono i maggiori clienti della MSC.
Comunque sia, io consiglio vivamente di rivalutare MSC, la quale ha molto da offrire e come dice l’articolo.