Al termine della riunione che si è tenuta oggi presso la sede della Société Nautique de Genève in Svizzera, presenti i rappresentanti di SNG e del Golden Gate Yacht Club, Lucien Masmejan, capo dell’ufficio legale dello yacht club defender, ha dichiarato: “Nonostante nutrissimo grande speranze sul risultato della riunione odierna con il GGYC, dobbiamo dichiararci decisamente insoddisfatti sulla sua conclusione. Il GGYC ha adottato lo stesso approccio dello scorso anno, arrivando in riunione con una posizione non negoziabile, piuttosto che dimostrarsi disponibile a trovare una soluzione come peraltro suggerito dallo stesso giudice Cahn”.
“In particolare – prosegue Masmejan – è frustrante l’affermazione del GGYC secondo la quale l’accordo fatto di fronte il giudice Cahn circa la sospensione dei termini, che avrebbe consentito al Defender di avere comunque il preavviso di 10 mesi, non si applica e che le regate dovrebbero svolgersi nell’ottobre 2008.
Il GGYC ha confermato di aver già iniziato la costruzione della sua imbarcazione per le regate della prossima America’s Cup e ha dichiarato che SNG ha il tempo necessario per costruire una barca per l’ottobre 2008, ma che se questo non fosse possibile, SNG dovrebbe partecipare con una barca già esistente. Tutto ciò è la conferma della strategia del GGYC tesa a vincere l’America’s Cup ad ogni costo, dal momento che vorrebbe evidentemente garantirsi un risultato in modo assurdo senza neanche disputare la regata, esattamente l’opposto di quanto è lecito aspettarsi da un evento come l’America’s Cup.
Noi rimaniamo concentrati sull’obiettivo di spostare la battaglia dalle aule di giustizia in acqua, ma le azioni poste in essere dal GGYC stanno rendendo questo risultato sempre più difficile da raggiungere.
Il GGYC si è garantito per la prima volta nella sua storia un ingresso alla finale dell’America’s Cup attraverso le aule di giustizia, nonostante le dichiarazioni di rito che la sua azione legale fosse mirata a produrre un beneficio per tutti gli sfidanti. Noi utilizzeremo tutte le strade possibili per assicurare che siano costretti a partecipare ad una regata vera e propria nel rispetto dello spirito della tradizione dell’America’s Cup.”