Giovanni Soldini, che a bordo di Maserati, sta tentando di battere il record New York – San Francisco, ha da poco doppiato Capo Horn dopo 21 giorni di navigazione. Qualche giorno fa anche Alessandro Di Benedetto ha attraversato lo Stretto di Magellano nella regata solitaria della Vendée Globe 2013. Capo Horn è da sempre la meta più ambita da ogni marinaio ma anche la più temuta. I venti, gli iceberg, le improvvise burrasche, le onde altissime, rendono il passaggio uno dei più difficili al mondo.
capo horn
Destinazione Capo Horn: e se Matteo Renzi si sbagliasse?
In una recente intervista a La Repubblica.it, Matteo Renzi ha ironizzato sulla coalizione di Monti con Casini e Fini paragonando l’alleanza centrista a una missione impossibile quale circumnavigare Capo Horn con il pedalò. Ci siamo chiesti se è possibile un’impresa del genere oppure se concordare che sia solo fantascienza. La risposta più ovvia è che Capo Horn la si può circumnavigare come arcipelago e quindi di fare il giro delle isole è tutt’altro che impossibile. Se s’intende invece circumnavigare il Globo doppiando Capo Horn – così come intendeva Renzi – allora diventa un altro paio di maniche. Pignolerie a parte, Destinazione Capo Horn è sicuramente la meta più ambita e temuta di ogni marinaio.
Si è conclusa la Volvo Ocean Race: Ericsson 4 vince il giro del Mondo
L’Ericsson Racing Team ha concluso la sua avventura nella Volvo Ocean Race con la bellissima vittoria di Ericsson 4 nella classifica generale; il team internazionale ha percorso 37.000 miglia marine giungendo al porto finale di San Pietroburgo all’alba del 27 giugno 2009.
Quando Ericsson 4 ha tagliato la linea del traguardo appena fuori da San Pietroburgo, Russia, culminavano i 3 anni di duro lavoro e preparazione.
Lo skipper di Ericsson 4, il brasiliano Torben Grael (BRA), ha riassunto il successo in una semplice parola .- “incredibile”.
“E’ stato un lungo viaggio, ma è una sensazione fantastica – una bella sensazione aver portato a termine la missione,” ha detto ancora Grael, 48 anni. “Penso che i momenti importanti sono stati quando abbiamo fatto il record di miglia percorse nelle 24 ore e tutte le tappe vinte, arrivando in porto con tantissima gente che ci festeggiava e acclamava. Il passaggio a Capo Horn è sempre una cosa fantastica – specialmente quando trovi vento molto forte, condizioni al limite. E’ una sensazione di conquista quando giri attorno al Capo. E naturalmente se alla fine vinci la tappa è il massimo. Siamo molto felici di tutto quello che abbiamo fatto.”
Ericsson Racing Team doppia Capo Horn nella Volvo Ocean Race
Ieri alle 1222 GMT l’equipaggio scandinavo dell’Ericsson Racing Team, a bordo di Ericsson 3, guidato dallo skipper svedese Magnus Olsson, è stato il primo a doppiare il leggendario Capo Horn.
L’equipaggio Internazionale a bordo di Ericsson 4 del brasiliano Torben Grael, ha seguito i compagni di squadra passando alle 1448 GMT.
Passare Capo Horn costituisce una pietra miliare nella carriera di ogni marinaio, professionista o dilettante che sia. Sin dall’epoca d’oro delle grandi scoperte, molti sono passati da Capo Horn, ma non tutti sono sopravvissuti.
“Ogni volta che passi Capo Horn il tuo cuore batte un po’ più veloce,” ha detto Olsson, sessanta anni che ha oggi messo al suo attivo il suo sesto passaggio del Capo ed è per la terza volta al comando della Volvo Ocean Race.” Puoi sentire i momenti storici vissuti in questa zona, si sente la presenza di tutti quei marinai che hanno lottato per doppiarlo. E’ una sensazione fantastica.”
Ericsson Racing Team verso la zona dei ghiacci nella Volvo Ocean Race
Negli ultimi sei giorni Magnus Olsson, lo skipper di Ericsson 3, ha navigato in testa alla flotta della Volvo Ocean Race.
Spinto da forti venti, l’equipaggio scandinavo ha costruito un vantaggio che, la notte scorsa, ha raggiunto le 280 miglia, mentre, in questa quinta tappa, la flotta sta navigando nell’Oceano del Sud alla volta di Rio de Janeiro, Brasile.
Nel 26esimo giorno di questa lunghissima ed estenuante tappa, Ericsson 3 si trova quasi all’estremo Ovest del secondo waypoint dei ghiacci situato alla latitudine di 45 gradi Sud e longitudine di 120 gradi Ovest, ad una distanza di più di 1800 miglia dal punto più vicino a terra.
Il sistema meteo frontale che in questi giorni ha spinto Ericsson 3, permettendogli di costruire un notevole vantaggio sugli avversari, è però passato, e si sta stabilendo una cresta di alta pressione.
“Al momento, in prossimità del waypoint dei ghiacci, prevediamo di perdere un pò del vantaggio. Comunque non si possono fare previsioni sicure,” ha dichiarato Aksel Magdahl, che tracciato la rotta che ha portato Ericsson 3 in testa alla flotta.
L’Ericsson Racing Team diretto verso Capo Horn nella Volvo Ocean Race
Un’astuta mossa tattica fatta la scorsa settimana da Ericsson 3 ha avuto come risultato il fatto che l’equipaggio scandinavo dell’Ericsson Racing Team impegnato nella Volvo Ocean Race si trova ora (quarta settimana della 5ta tappa) con un buon margine in testa alla flotta.
L’altra barca del team, Ericsson 4, è in seconda posizione, mentre gli equipaggi procedono attraverso l’Oceano del Sud, con una velocità compresa tra i 20 e 25 nodi, diretti verso Capo Horn, il leggendario promontorio che marca il punto più meridionale del Sud America, che ora si trova a circa 2800 miglia nautiche in direzione Est-Sud Est. Si spera che le prime barche raggiungano Capo Horn attorno al 15 marzo.
“Finalmente possiamo allontanarci leggermente dalla rotta e prendere un po’ di velocità,” ha detto il finlandese Thomas Johanson, capo guardia di Ericsson 3. “E’ un sollievo ed anche molto più divertente navigare quando si può controllare la barca tra le onde e viaggiare a 25 nodi invece che tra i 15 e 18.”