Conto alla rovescia per Alinghi e l’America’s Cup

 A meno di tre settimane dalla prima regata dell’America’s Cup, Alinghi ha organizzato un incontro con la stampa internazionale nella sua base di Valencia per raccontare le ultime novità sulla regata e per capire cosa succederà nei prossimi giorni prima dell’inizio dell’evento.
Le condizioni meteorologiche hanno impedito ad Alinghi 5 di uscire in mare per il consueto allenamento, ma i giornalisti presenti hanno comunque avuto modo di ammirare da molto vicino la barca.

Ernesto Bertarelli, Presidente di Alinghi e Brad Butterworth, skipper del team, hanno accolto i giornalisti con un breve resoconto di questi primi giorni di allenamento a Valencia. “Siamo pronti, stiamo navigando, il team è al lavoro e motivato verso l’obiettivo. Finalmente ieri abbiamo visto scendere in acqua anche i nostri avversari e anche loro sembrano essere pronti. Cominciamo dunque a regatare come previsto e cerchiamo di disputare una grande America’s Cup. Proviamo a lasciarci alle spalle due anni di problemi e di discussioni e vediamo chi ha la barca più veloce” ha dichiarato Bertarelli.

Ancora scontro legale tra Bmw Oracle e Alinghi

 Il punto di vista di Bmw Oracle

Può il Defender svizzero regatare con vele costruite in America? Questa è la domanda che il Golden Gate Yacht Club ha rivolto oggi (ieri, ndr) alla Corte Suprema dello Stato di New York.
Il GGYC ha chiesto alla Corte di risolvere questo problema dopo la rottura delle discussioni durate 2 giorni a Singapore con il Defender dell’America’s Cup, la Société Nautique de Geneve, che erano finalizzate al raggiungimento di un accordo consensuale fino a quando i negoziati si sono interrotti. L’incontro di Singapore ha fatto seguito ad un altro che si è tenuto a Valencia la settimana scorsa, in cui era stato compiuto un atro sforzo positivo per risolvere la questione.
“Siamo ovviamente dispiaciuti di vedere svanite le possibilità di raggiungere un accordo”, ha commentato Russell Coutts.
All’incontro erano presenti anche David Kellet del Comitato esecutivo della Federazione Internazionale della Vela (ISAF), e David Tillett, Presidente della Giuria Internazionale della 33° America’s Cup.

Ancora nei tribunali la scelta della località dell’America’s Cup

 Il Defender dell’ America’s Cup, la Société Nautique de Genève (SNG), ha esposto ieri mattina le sue ragioni davanti alla Divisone d’Appello della Suprema Corte di New York per sostenere i suoi due fondamentali diritti sanciti dal Deed of Gift: il diritto di scegliere la sede e il diritto di regatare contro un challenger che rispetti le regole di stazza contenute nel Deed of Gift.

“Il Defender si augura che i cinque giudici della Divisione d’Appello vogliano rispettare e confermare i diritti riconosciuti dal Deed of Gift relativamente alla scelta della sede dell’evento e alla scrittura delle regole, così come è stato per 158 anni in passato e per 32 edizione dell’America’s Cup. Se viceversa fosse confermata la decisione del giudice Kornreich, il Defender sarebbe privato per la prima volta nella storia dell’America’s Cup dei suoi fondamentali diritti di scegliere la località dove svolgere l’evento. Ci aspettiamo dunque una sentenza d’appello che ribalti quella di primo grado, al fine di andare avanti con l’organizzazione della 33a America’s Cup e di tornare in acqua” ha dichiarato il vice-commodoro Fred Meyer.

Brad Butterworth interviene sul Protocollo della 33° America’s Cup

 Il Protocollo della 33° America’s Cup è stato realizzato con l’intenzione di organizzare un evento di altissimo livello, un’ulteriore evoluzione della 32a edizione con misure taglia costi che consentano la partecipazione di più sfidanti possibili nel lasso di tempo più breve possibile, e che offra agli organizzatori le necessarie risorse per organizzare e gestire un evento di successo del tutto paragonabile ad altri eventi sportivi di caratura mondiale. Una volta realizzato, il Protocollo è stato progressivamente emendato e sviluppato con il contributo gli sfidanti regolarmente iscritti. A causa di alcune interpretazioni non corrette di una parte della comunità velica, Brad Butterworth, skipper di Alinghi, offre il contributo che segue, nel tentativo di fare definitivamente chiarezza sull’argomento:

Sul Garda aspettano gli Extreme40, i catamarani usati dagli equipaggi della Coppa America

 Gli Extreme 40 con i quali si stanno allenando i “duellanti” di Alinghi e Bmw-Oracle in vista della 33° Coppa America saranno in gara nel circuito Europeo di questi catamarani, lunghi 12 metri e 70 centimentri. Si tratta dei pluriscafi vincitori nelle prime due edizione della MultiCentomiglia, regata che si corre in contemporanea alla Centomiglia del Garda e che nel 2006 ha visto vincitore un gruppo composto dall’olimpico austriaco Hagara, dall’oceanico Giovanni Soldini, dal veneziano Sonino; nel 2007 dallo statunitense Randy Smyth (con il veneto Roberto Benamati come tattico). Smyth era con Dennis Conner nella vittoriosa Coppa America del 1988 (con un catamarano). Secondo le norme stabilite dall’Atto di donazione della Coppa, il Deed of gift del 1887, le tre prove della America’s Cup saranno un bastone della lunghezza di 20 miglia, un triangolo di circa 40 miglia. Lunghezze e percorsi molto simili alle due regate che il 31 agosto e il 6-7 settembre il Circolo Vela Gargnano proporrà nell’ambito del 42’ trofeo Gorla e della 58° Centomiglia.

Alinghi, Brad Butterworth smentisce le voci che lo darebbero in partenza dal consorzio svizzero

Brad Butterworth, skipper di Alinghi, respinge le ripetute indiscrezioni circa un suo imminente disimpegno dal team: “Semplicemente non è vero. Non ho alcuna intenzione di lasciare Alinghi. Per quale motivo

33° America’s Cup, Rolf Vrolijk al timone dell’X40 di Alinghi


Il responsabile dei progettisti di Alinghi Rolf Vrolijk ha preso il timone dell’X40 a Valencia. Ascoltiamo direttamente da lui le impressioni di questa giornata trascorsa in acqua raccontate al sito ufficiale del consorzio svizzero.

Alinghi, intervista al drizzista Yves Detrey

 Yves Detrey, drizzista su Alinghi, parla sul sito del consorzio svizzero della sua esperienza sui multiscafi, descrive le regate sui D35 sul lago di Ginevra e affronta l’argomento della diversa abilità necessaria per regatare su di un catamarano rispetto a un’imbarcazione a chiglia.

Sei tornato a Valencia per allenarti per la prima volta dallo scorso luglio? Che cosa hai fatto da quando hai vinto la Coppa?
Ho regatato in Bretagna e nel sud della Francia, ma ho anche sciato per un lungo periodo. E’ bello staccare per un periodo e fare qualcosa di completamente differente.

Ed Baird, il timoniere di Alinghi, parla degli X40 dopo i primi allenamenti


Ed Baird, timoniere di Alinghi, offre sul sito del consorzio svizzero le sue impressioni di navigazione a bordo del X40 dopo il primo giorno di allenamento con il sailing team, da quando Alinghi ha vinto l’America’s Cup nel luglio dello scorso anno.

Il sailing team di Alinghi comincia ufficialmente gli allenamenti


Sette mesi dopo aver vinto la seconda America’s Cup consecutiva, il saling team di Alinghi è di nuovo in acqua e si allena a Valencia. Quindici velisti hanno regatato sugli Extreme 40 di Alinghi (nella foto di proprietà del consorzio svizzero) sabato; tra loro Ed Baird, Dean Phipps, Yves Detrey, Warwick Fleury, Murray Jones, Lorenzo Mazza, Francesco Rapetti, Pieter van Nieuwenhuyzen, Juan Vila, Nils Frei, Curtis Blewett, Rodney Ardern, Nicolas Texier, Luc Dubois e Pierre-Yves Jorand.

Valencia, Alinghi ancora in mare con gli Extreme 40


Gli Extreme 40 sono usciti in mare per la messa a punto preliminare in attesa dell’inizio dell’allenamento vero e proprio dell’equipaggio, che comincerà domani. A bordo di quello bianco c’erano i progettisti Jean Claude Monnin e Pierre Yves Jorand, insieme ai velisti Murray Jones, Nils Frei e Juan Vila. Sulla barca nera invece altri progettisti: Dirk Kramers, Daniele Constantini e Luc Dubois, insieme ai velisti Yves Detrey e Piet van Nieuwenhuyzen.

Alinghi naviga sugli Extreme40 a Valencia!

Alinghi è uscito in mare ieri mattina a Valencia con due catamarani Extreme 40. Queste imbarcazioni multiscafi realizzate in fibra di carbonio e dunque leggerissime, sono progettate da Yves Loday, Herbert Dercksen e Mitch Booth con un solo scopo: la velocità. Progettisti e velisti di Alinghi si sono alternati a bordo; tra loro c’erano Pierre-Yves Jorand, Luc Dubois, Dirk Kramers, Kirst Feddersen, Mike Schreiber, Kurt Jordan, Aaron Perry, Murray Jones e Pieter van Nieuwenhuyzen.

Alinghi, intervista a Tom Schnackenberg

Dal sito del consorzio svizzero intervista a Tom Schnackenberg, l’esperto velista neozelandese incaricato dall’ACM (organizzatore dell’America’s Cup) dello sviluppo delle nuove regole di classe.

Si è detto molto a proposito degli AC90, ma quale sarà il tuo ruolo se Alinghi sarà costretto dalla magistratura ad accettare la sfida del GGYC, così come è stata prospettata?
Se dovesse verificarsi questa ipotesi, allora il mio ruolo sarebbe sicuramente diverso e cioè ACM dovrebbe essere consultata e dovrebbe gestire la difesa. La prima cosa che vorrei dover fare è quella di avere un’idea chiara sulla tipologia di imbarcazione che sfiderà, come la regata deve essere organizzata e che cosa bisogna riuscire a fare per essere sicuri che la regata stessa si svolga regolarmente.

America’s Cup, questi i documenti contro Alinghi che gli avvocati di Oracle consegneranno domani


Sono quasi ironiche, e anche un po’ beffarde nei confronti di Alinghi, le carte che domani gli avvocati del team della Coppa America di Vela Bmw-Oracle consegneranno ai giudici dell’Alta corte di New York, per chiedere di invalidare i ricorsi dei detentori svizzeri del trofeo. Nella valigetta dei legali si trovano infatti fotocopie di dizionari di lingua inglese, non ultimo il “Sailor’s Illustrated dictionary” di Thompson Lenfestey, nonché foto di vecchi catamarani e trimarani con evidenziate le loro belle “chiglie”.

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