Domenica sono iniziati i test event per l’olimpiade velica che si tiene a Rio ma nei campi di regata è stata subito evidenziata la presenza di rifiuti galleggianti e maleodoranti che inquinano tutto il bacino.
inquinamento
Inquinamento marino, nuove misure ambientali
Lo scorso luglio, a Bruxelles, la Commissione Europea ha proposto delle nuove misure riguardo la protezione dell’ambiente marittimo, che comprenderebbero un taglio alle emissioni inquinanti di anidride solforosa fino ad un 90%, e di quelle di particolato dei combustibili per le navi fino all’80%.
Inoltre, la normativa presentata rivede l’attuale disposizione riguardo il grado di zolfo presente in alcuni combustibili liquidi, e include nella legislazione dell’Unione Europea le nuove misure prese dall’IMO (Organizzazione Marittima Internazionale), in modo di garantire la giusta e armonica applicazione da parte di tutti gli Stati membri. Secondo la nuova legislazione, il tenore di zolfo massimo che sarà ammesso nei combustibili per uso marittimo, impiegato in zone critiche come il Mar Baltico, dovrà scendere dall’1,5% allo 0,1%; questa normativa però entrerà in vigore dal primo gennaio 2015.
Niente leghe sotto i mari, si chiude a Castellammare di Stabia l’edizione 2008
E’ stata una mattinata di grande mobilitazione di mezzi e sub per l’intervento di recupero di batterie al piombo esauste e molti altri tipi di rifiuti nel Porto di Castellammare di Stabia, che purtroppo non è stato possibile per questioni di sicurezza dovute alle avverse condizioni atmosferiche. Infatti, in acqua è stata riscontrata una eccessiva sospensione dovuta alla recente mareggiata che ha causato una visibilità al di sotto di mezzo metro. Alla manifestazione erano presenti la delegazione subacquea di Marevivo – l’associazione ambientalista impegnata da 23 anni in battaglie a favore della protezione del mare – e i raccoglitori incaricati Cobat – il Consorzio Nazionale Obbligatorio che raccoglie ed invia a riciclo in tutta Italia i rifiuti pericolosi costituiti dalle batterie al piombo esauste.
Garmin e Legambiente per la tutela dei mari italiani
Chi fa della tutela del mare la propria missione ha diritto alla tecnologia più avanzata: questo è il motivo per cui Garmin – azienda leader nel settore della navigazione satellitare – ha dotato Goletta Verde di Legambiente di un GPSmap 4008C con cartografia BlueChart G2 Vision dell’intero Mediterraneo. Goletta Verde è il celebre progetto di Legambiente che da 22 anni monitora e protegge il mare e le coste italiane dall’inquinamento e dall’incuria. Anche quest’anno, durante luglio e agosto, le imbarcazioni dell’associazione ambientalista effettueranno una circumnavigazione della penisola, alla ricerca di illegalità e soprusi, ma anche per promuovere i luoghi più puliti e il mare più limpido del Mediterraneo.
Olimpiadi, marea improvvisa di alghe minaccia le gare di vela
Lo specchio di mare davanti Quingdao è stato invaso da una proliferazione imprevista e straordinaria di alghe. Il fenomeno, dovuto a un improvviso cambio di clima dopo piogge molto intense,
Legambiente: secondo il rapporto mare Monstrum 2008 resta il cemento primo nemico delle coste, cinque reati al giorno di maladepurazione
E’ sempre il cemento il peggiore nemico del mare italiano. Sia che si tratti di una villetta con vista mare, di un albergo o di un nuovo porto turistico, le costruzioni illegali sul demanio marittimo sono in cima alla lista dei mali del Mare Nostrum: nel 2007 intorno al ciclo del mattone selvaggio si sono registrate quasi 4.000 infrazioni e sono scattati 1.399 sequestri e 5.066 denunce. Considerando anche le altre voci (inquinamento, depurazione, pesca di frodo, infrazioni al codice della navigazione) nel 2007 i reati ai danni del mare e delle coste italiane sono stati 14.315, quasi 2 infrazioni a chilometro lungo i 7.400 di costa del Belpaese.
La Und Adryiatic nel porto di Trieste, scongiurato il disastro ambientale
E’ entrata nel porto di Trieste la Und Adryiatic, il mercantile turco incendiatosi due settimane fa nell’Adriatico al largo delle coste Croate. L’autorizzazione all’ingresso nel porto è stata concessa dopo un’attenta valutazione e una serie di controlli e relazioni effettuate da tecnici e periti incaricati dall’armatore, dalle autorità croate e da quelle italiane. Le verifiche si sono rese necessarie per constatare le reali condizioni dello scafo incendiato, nonché le soluzioni prospettate dall’armatore e dalla Fincantieri per gli interventi e per lo smaltimento, nel pieno rispetto delle normative ambientali, di quanto rimasto a bordo a seguito del sinistro.
Greenpeace: impatto umano sul mare, a rischio l’Adriatico e il Canale di Sicilia
Oltre il 40% degli oceani e dei mari del pianeta sono pesantemente colpiti dalle attività umane. Poche le aree integre. Nel Mediterraneo è grave la situazione in Adriatico e nel Canale di Sicilia. E’ quanto denuncia il rapporto “A Global Map of Human Impact on Marine Ecosystems”, pubblicato oggi sulla rivista inglese Science. Si tratta di una sintesi ottenuta da un team di ricercatori di università ed istituzioni americane sovrapponendo le mappe che caratterizzavano diciassette diversi fattori d’impatto sui mari e sui loro fondali: dalla pesca al cambiamento climatico all’inquinamento.
Brucia ancora la Una Adryatik, squadre al lavoro per evitare un disastro ambientale
Ancora fiamme sulla Una Adryatik, il mercantile turco sul quale mercoledì è divampato un incendio. Nonostante gli interventi di Canadair e rimorchiatori, che hanno rovesciato sullo scafo tonnellate d’acqua, la nave continua a bruciare. Sembra tuttavia scongiurato il rischio di un’esplosione, anche se la temperatura a bordo resta oltre i 270 gradi. La nave ieri è stata spostata dal vento e dalle correnti di circa venti chilometri a Sud, inclinandosi di tre gradi a sinistra.
Mercantile turco in fiamme nell’Adriatico: si teme un’esplosione, rischio catastrofe ecologica
Pericolo di catastrofe ambientale nell’alto Adriatico. La Una Adryatik, una nave turca lunga 193 metri con a bordo 200 camion e tra le 100 e le 200 tonnellate di carburante e 11 tonnellate di ‘materiali pericolosi ed esplosivi’, è da ieri in fiamme e si teme che possa colare a picco riversando il carico in mare. Al momento un Canadair croato sta cercando di spegnere le fiamme, ma secondo il capo dei vigili del fuoco della regione Istria le possibilita’ di spegnere l’incendio sarebbero minime.
Un’enorme massa di rifiuti galleggia nel Pacifico, è la “Great Pacific Garbage Patch”
C’è una “zuppa di plastica” composta da rifiuti e grande due volte l’America che galleggia sotto il livello delle acque nell’Oceano Pacifico, lo ha scoperto un oceanografo americano e il quotidiano britannico The Independent ne ha dato oggi notizia. La “Great Pacific Garbage Patch” (Grande Massa di Rifiuti del Pacifico) sta espandendosi ad un ritmo costante, è composta di due settori collegati e sostenuta dalle correnti marine. Si tratta della più grande discarica del mondo e si è formata nel tempo in parte a causa degli scarti gettati in mare dalle grandi navi da crociera e le petroliere, in parte a causa dei rifiuti che lasciano la terraferma per mezzo dei fiumi e delle discariche presenti vicino al mare.
Mare del Nord: Norvegia, sembra scongiurata marea nera
Le condizioni meteorologiche non hanno consentito di aspirare le 3.360 tonnellate di petrolio fuoriuscite ieri dalla piattaforma norvegese Statjord A nel mare del nord, ma la macchia larga circa 23 chilometri quadrati si sta dissolvendo e resta comunque ben lontana dalla costa.
Mare del Nord, grossa perdita di petrolio da una piattaforma in Norvegia
Una grossa fuoriuscita di petrolio si è verificata nei pressi della piattaforma Statfjord nel Mare del Nord, in acque norvegesi. Per le autorità di Oslo, si tratterebbe della seconda più estesa fuga di idrocarburi nella storia del Paese. In base alle prime stime, sarebbero fuoriusciti circa 3.840 metri cubi di petrolio (equivalenti a 24.150 barili), in una zona a 200 chilometri a ovest di Bergen.
Marea Nera, stato di calamità in Corea
Le autorità sudcoreane hanno proclamato lo stato di calamità lungo tutte le coste su cui si é abbattuta la marea nera provocata dalla petroliera “Hebei Spirit”, lo riferisce la Bbc online. La flotta di quasi cento navi che da due giorni era al lavoro con barriere protettive e dissolventi non è riuscita a impedire che le 10mila tonnellate di petrolio fuoriuscite dalla nave in seguito ad una collisione con una chiatta raggiungessero la costa nella regione di Taean.
Mercantile urta banchina a Napoli, in mare dieci tonnellate di gasolio
Disastro ambientale nel porto di Napoli. Un mercantile ormeggiato ha rotto un parabordo e ha urtato contro la banchina provocando una falla sul serbatoio dalla quale sono fuoriuscite decine di tonnellate di greggio. La Guardia costiera, riferiscono all’ADNKRONOS fonti del Comando generale delle Capitanerie di porto, è intervenuta con delle barriere mobili per circoscrivere l’area inquinata dove si calcola siano finiti in mare tra le 10 e le 12 tonnellate di carburante.